25 città italiane in protesta: “La scuola è in presenza ed in Campania è ancor più sacrificata”

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Si è tenuta ieri, nel primo giorno di primavera, la manifestazione della Rete Nazionale “Scuola in presenza”. Un evento nazionale che ha coinvolto ragazzi, famiglie e personale scolastico di ben 13 regioni italiane. Da Nord al Sud, da Milano alla stessa Salerno, uniti e pronti a mobilitarsi in ogni sede per far in modo che gli studenti italiani “possano godere di uguali diritti e per frenare il crescente svantaggio di formazione e salute nei confronti dei loro coetanei europei”.

I cittadini italiani hanno fatto sentire la propria voce in oltre 25 città per richiedere la riapertura, immediata e in sicurezza, di tutte le scuole di ordine e grado d’Italia. 

Da adesioni più “materiali” come cortei con magliette e bandierine bianche alla mano per denunciare l’alienazione scolastica nella Capitale, a quelle più “telematiche” come nel caso della nostra Campania.

Di fatto, l’Associazione Scuole Aperte Campania ha aderito in modalità online alla protesta in considerazione della difficile situazione della Regione, attualmente in zona rossa. I cittadini campani da mesi ormai denunciano la totale discriminazione che subiscono per quanto riguarda la scuola, di cui la DAD è ormai la norma e non il supporto in caso di necessità. Oggi questa voce è arrivata anche sui social.

Centinaia di foto profilo costellate dei volti di bambini, genitori e insegnanti armati di un solo foglio: “#TorniamoAscuola, dimenticati a distanza, la scuola è il futuro”.

Sono solo alcune delle parole scritte che tempestano il video realizzato dal Coordinamento, che mira a denunciare la difficile realtà della scuola in Campania, “l’unica davvero sacrificata con 36 giorni in presenza in 12 mesi”.

Un tentativo di sensibilizzazione delle istituzioni attraverso le testimonianze delle famiglie e le dichiarazioni degli esperti sulla “più grande emergenza educativa della storia”, come affermato dalla stessa Save The Children.

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