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Al liceo Severi la mostra “Campioni nella memoria”

di Daniela Pastore

In occasione della Giornata della Memoria saranno diverse le iniziative per meglio ricordare e sottolineare i terribili anni della follia nazista. In quel periodo anche lo sport subì le nefandezze perpetrate dal regime hitleriano attraverso ogni genere di aberrazioni. Anche atleti di diverse nazionalità furono uccisi o deportati nei campi di concentramento. Su queste vicende sarà organizzata la mostra: “Campioni nella Memoria”. L’evento avrà inizio mercoledì 1 febbraio alle ore 11.30 presso il Liceo Scientifico/Sportivo Francesco Severi di Salerno che da sempre, grazie alla sensibilità della dirigente scolastica Barbara Figliolia, è sede delle mostre organizzate dalla sezione di Salerno dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia, presieduta da Renato Del Mastro, che quest’anno condivide l’organizzazione dell’evento con la sezione salernitana dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, presieduta da Oreste Pastore con la collaborazione del vicepresidente Dalmazio Sapere. Sarà presente la curatrice della mostra, Barbara Trevisan, e lo storico dello sport Paolo Allegretti. Descriveranno l’esposizione attraverso il certosino lavoro di ricerca dei documenti e delle testimonianze che hanno raccolto e che ripercorrono la storia dei tantissimi atleti la cui vita venne stravolta da fascismo e nazismo. Moltissimi furono gli atleti professionisti deportati nei campi di sterminio del Terzo Reich. Campioni negli sport individuali e di squadra, che avevano portato alla vittoria club cittadini e rappresentative nazionali, divennero vittime non solo dei piani di sterminio nazista ma anche della collaborazione fornita da quelle stesse nazioni alle quali avevano dato lustro. Giovani promesse e stelle affermate, ex campioni di tutte le età e allenatori: generazioni intere di uomini e donne che avevano dedicato la propria vita allo sport furono annientate dalla Shoah.
Per questi atleti la tragedia personale, che condividevano con gli altri internati, subì frequentemente l’ulteriore oltraggio dell’essere costretti a gareggiare nei lager per il diletto dei nazisti. Un destino che colpì in particolare i pugili, obbligati a combattere in terribili incontri sui quali le SS scommettevano. Tra questi ricordiamo il pugile ebreo italiano Leone Efrati e il sinti tedesco Johann Trollmann.
Un lungo racconto per immagini, ognuna delle quali contiene la foto dell’atleta, la sua biografia con i motivi della deportazione (razziali, politici, religiosi). La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 13.00.

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Redazione