Aldo Moro, 43 anni fa il suo sequestro

di Piergiorgio la Guardia

Oggi di 43 anni fa, per mano delle brigate rosse, veniva sequestrato il leader democristiano Aldo Moro a Via Fani a Roma.

Era un sabato mattina, uno dei tanti nei quali l’ex presidente del Consiglio Dei Ministri ed ex titolare della Farnesina si stava recando a lavoro a bordo di un automobile blindata con 2 Carabinieri seguita da un automobile con 3 agenti della polizia di Stato, quando un commando di Brigate Rosse irruppe in strada ed uccise i 5 agenti di scorta di Aldo Moro, sequestrando quest’ultimo. Sul suo sequestro tanto si è detto e tanto si è scritto, perché se da un lato sono stati identificati gli esecutori del sequestro e del consequenziale omicidio dall’altro ancora aleggia il mistero sui mandanti.

Secondo il defunto giudice Ferdinando Imposimato, giudice istruttore del sequestro Moro, fu probabilmente Giulio Andreotti ad alzare la cornetta e chiedere alle Brigate Rosse di sbarazzarsene del suo rivale interno alla Dc. C’è anche chi ipotizza un coinvolgimento della Cia nell’ordinare il sequestro di Aldo Moro, facendo leva soprattutto sul fatto del Compromesso Storico e sui rapporti non idilliaci che intercorrevano tra Moro, allora titolare della Farnesina, ed il suo omologo francese. Infatti, proprio in quei periodi il leader democristiano Aldo Moro ed il leader comunista Enrico Berlinguer stavano progettando il Compromesso Storico, che se geopoliticamente da un lato avrebbe portato la DC – storico presidio filo atlantista – ad accettare una minima ingerenza sovietica ed il PCI ad ammettere una minima ingerenza statunitense, dall’altro probabilmente avrebbe consentito all’Italia di diventare la terza potenza mondiale. Riguardo il sequestro anche il defunto generale dell’arma dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa fornì una sua versione, dicendo che lui e la sua squadra avevano localizzato il luogo dove il leader democristiano era tenuto sotto sequestro ma, quando erano pronti all’azione per liberarlo, furono bloccati e desistiti dal farlo. Quello di Aldo Moro è un caso che tiene banco ancora oggi, ma la sua rimane una figura centrale che ha inciso profondamente nella storia del nostro paese, soprattutto in politica estera, la cui linea filo araba per affermare la centralità del Mediterraneo nello scacchiere geopolitico fu seguita anche da Giulio Andreotti e Bettino Craxi.

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Claudio Naddei