Bicchielli (NM): creare prospettive per giovani, soprattutto al Sud

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“Per me è stato così: sono partito da Salerno, mia terra natale, terra della mia gioventù e della mia formazione, terra del mio cuore e delle mie amicizie, terra di bellezza e cappe di potere, terra di dinastie opprimenti e potenziali inespressi, per costruire il mio futuro, per trovare quelle opportunità formative e professionali che non avrei trovato altrimenti. Se ora torno a Salerno, investito di una candidatura a rappresentare in Parlamento le istanze del territorio, è prima di tutto perché voglio che le nuove generazioni non debbano per forza partire per avere prospettive”. Lo dichiara Pino Bicchielli (Noi Moderati) candidato alla Camera per il centrodestra nel collegio uninominale Campania2 – Salerno. “In Italia i giovani che non sono coinvolti né in un percorso educativo, né formativo, né professionale, i cosiddetti NEET, sono complessivamente più di 3 milioni, con percentuali che al nord si attestano in linea con la media europea (15%), e salgono nel Mezzogiorno. In Campania sono il 27,3%: il terzo peggior dato a livello nazionale. Questi non sono sfaticati, sono disillusi. Ed è a loro che prima di tutto dobbiamo ridare il futuro. ‘Noi Moderati’ – prosegue Bicchielli – vogliamo un’Italia che scommetta sul futuro, sui progetti, sui sogni dei giovani, introducendo il concetto della formazione capacitante, per agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro e il raggiungimento dell’indipendenza economica, e superando il mismatch di competenze fra domanda e offerta di lavoro, investendo sulle materie digitali e legate alla transizione energetica. Dobbiamo ragionare in termini di competenze utili domani, non oggi, altrimenti formeremo intere generazioni già desuete”. Il candidato ha poi evidenziato che “a Salerno, purtroppo, il dato non è poi così rassicurante e per i nostri ragazzi non c’è futuro. Sempre più spesso siamo costretti ad assistere al cosiddetto fenomeno dei cervelli in fuga: i nostri giovani hanno il diritto di vivere la loro città, di potersi formare e di lavorare nel luogo che li ha visti nascere e crescere”.

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