Cava, Workshop di Chirurgia fetale, l’appello del dott. M. Polichetti: “Investite su di noi. Non ve ne pentirete!”

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“Siamo stanchi di essere considerati studiosi di ‘serie B’ o essere costretti a lasciare il Sud Italia per ‘esprimerci al top’. Non siamo secondi a nessuno, soprattutto per capacità produttive, intelligenza e praticità. Non abbiamo mai smesso di dimostrarlo!”

È così che il dottor Mario Polichetti rivendica la capacità del Meridione di essere un’eccellenza nella Sanità Pubblica e, più in particolare, nel campo della Chirurgia fetale e neonatale. Un ‘diamante grezzo’ ma che, troppo spesso, non ha l’opportunità di mettersi a servizio dei propri con-regionali ‘restando in casa’. Infatti, che sia medico o (neo)mamma, la prospettiva che si apre è il trasferimento in ospedali meglio attrezzati per essere curati o curare al meglio i propri pazienti. Ecco il bivio: affrontare tortuosi “viaggi della speranza” verso Roma e Milano o restare ed essere costretti a rivolgersi a strutture private per servizi per cui il pubblico ha specialisti perfettamente competenti (ma non i mezzi per offrirli qui!).

A lavorare affinché le cose possano finalmente cambiare è l’Unità Operativa di “Gravidanze a rischio e Diagnostica prenatale” dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Un gruppo composto da quattro medici (Dott. Carlo De Rosa, Dott.ssa Mariantonietta Castaldi, Dott.ssa Rosaria Borrelli, Dott.ssa Maria Luisa Marra), tre ostetrici (Buonaiuto Venus, Maria Di Matteo e Patrizia Santoro) e due infermiere (Emma D’elia e Antonietta Rinaldi). Da ben dieci anni si è sacrificato (e si sta sacrificando) per ottenere risultati eccellenti e “rivendicare, senza mezzi termini, il ruolo del pubblico rispetto al privato”. Una ‘missione’ viva già col precedente responsabile, il dott. Raffaele Petta, ma che ha trovato nuova linfa e voce da colui che ne ha poi, con onore e responsabilità, raccolto le redini: il dott. M. Polichetti.  

Un programma di crescita continua e costante, quindi, che ha ben saputo tenere il passo con l’aumento dei numeri e delle complessità delle patologie, dando una svolta all’ostetricia e ginecologia salernitana fino a diventare il punto di riferimento per il Mezzogiorno.

È così che nasce il rapporto di collaborazione con l’unità operativa analoga di Roma, “Bambin Gesù”, concretizzato nel “Workshop di chirurgia fetale e neonatale” che si terrà il prossimo 21 aprile, all’Holiday Inn di Cava de’Tirreni. Per l’occasione, si siederà al tavolo una ‘faculty’ composta dai direttori medici e i Responsabili UOCP dei due ospedali. Un’esperienza volta alla condivisione delle conoscenze e delle esperiente mediche, ma con un obbiettivo ancor più alto: creare in un vicino futuro -si augura- di un vero e proprio reparto a Salerno.

Noi siamo già pronti ed autonomi: abbiamo le competenze, le capacità, le possibilità e l’appoggio dell’amministrazione del Ruggi d’Aragona per lavorare in questa direzione.”- rassicura il dottor Polichetti.

Un riconoscimento meritato quello dell’equipe salernitana, siglato poi, qualche anno fa, con un vero e proprio intervento da record (e risonanza) mondiale: l’asportazione di un tumore all’utero di 15kg da una donna a termine di gravidanza.

“La nostra scommessa è rimanere al Sud Italia per essere utili ai nostri concittadini, alla nostra gente. Perché demandare ad altri qualcosa che possiamo benissimo affrontare di petto e gestire noi?”.

Una ‘puntata’ che, in passato, era già stata lanciata (e vinta) per la chirurgia robotica in terapia oncologica. Un primato per la città di Salerno e che, nell’ambito di quella fetale, diventerebbe un investimento ancor più grande tale da collocare la nostra città affianco ai centri europei e mondiali più importanti! Rassicurare le future mamme evitando loro spostamenti lunghissimi e ulteriori spese, curare la malattia facendo nascere feti sani oppure migliorare le condizioni fetali aumentando le probabilità di successo della terapia medica e chirurgica dopo la nascita. Sono solo alcuni dei benefici che ne deriverebbero.

Lo sappiamo fare, lo vogliamo fare, lo dobbiamo fare: metteteci in condizione di poterlo fare!” – è l’appello che rivolge poi alle istituzioni affinché aiutino a rivendicare un posto che, di fatto, ha il Mezzogiorno, anche in questi ambiti. Primato che, però, “per mancanza di fondi e di un solido appoggio da parte della politica, non può mettere in pratica nella propria regione”.

Una voce che si alza dopo continue dimostrazioni di eccellenza meridionale e che si rivolge soprattutto al Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, e al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, invitandoli ad ‘entrare anche loro nella scommessa’:

Investite su di noi perché non ve ne pentirete!”

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