Coop: I pizzini di Zoccola, la cena con De Luca e le segnalazioni inascoltate di Ventura

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I pizzini di Zoccola, la cena con De Luca e le segnalazioni inascoltate di Peppe Ventura. Settima udienza del processo sul sistema delle coop di Salerno che circa un anno fa, portò agli arresti, tra gli altri, Vittorio Zoccola e il consigliere regionale Nino Savastano. In aula le testimonianze dell’ex consigliere comunale Peppe Ventura e dall’agente di polizia di Stato, D’Eclesia che si è occupato, tra gli altri, delle indagini. «Segnalai anomalie al sindaco, a Caramanno e a Caselli ma non ho mai avuto risposta», la testimonianza di Peppe Ventura che racconta anche le minacce ricevute dopo il suo intervento in Consiglio comunale e le prime denunce sulle anomalie sul sistema degli appalti sulla manutenzione del patrimonio comunale e del verde pubblico, gestiti dalle coop. “Ho pagato in prima persona, ma anche la mia famiglia. Mai chiesto assunzioni per i miei parenti, anzi. Chi gestiva il potere usava i lavoratori delle cooperative per venirmi contro”, le dichiarazioni di Ventura che ricostruisce nel dettaglio la vicenda, partendo dalla segnalazione anonima che gli giunse e che denunciava l’utilizzo di una delle coop per un trasloco a Salerno Mobilità. “Ho segnalato la cosa al sindaco Napoli e all’assessore Caramanno ma da loro non ho mai avuto risposta. Ho segnalato alcune note anche al segretario generale del comune. Niente”.

La cena con il presidente De Luca e i pizzini nella sede di Zoccola, le conferme, invece, che arrivano dal poliziotto D’Eclesia che si occupò delle perquisizioni nelle sedi delle otto cooperative coinvolte nell’inchiesta:“Abbiamo accertato la presenza del Governatore e di alcuni presidenti di cooperative a pochi giorni dalla pubblicazione del bando. Nella sede di Zoccola il promemoria per il presidente”. Prossima udienza il 29 settembre.

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