Crediti non riscossi e alienazioni: il bilancio finisce alla Corte dei Conti

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L’esposto del consigliere comunale d’opposizione Roberto Celano: “Modalità approssimative di redazione del bilancio dell’Ente. Indignato per la carente attività di recupero dei residui attivi il cui incasso potrebbe consentire un significativo miglioramento della liquidità e dei servizi ai cittadini”  

Presunta approssimazione nella redazione del bilancio, valori “astronomici” dei residui attivi non riscossi, ottantuno milioni di euro di oneri straordinari, ammontare differente di alcune importanti voci, come i residui passivi, tra il prospetto e la relazione dei revisori. Sono questi alcuni dei motivi che hanno spinto il consigliere comunale di Forza Italia Roberto Celano, a presentare una nota indirizzata alla corte dei Conti regionale con il supporto del dottor Alfonso Malangone. Una serie di rilievi sono stati compiuti dal consigliere, che assumono ancor più “valore” vista la sua competenza tecnica in materia, essendo dottore commercialista e revisore contabile, anche degli enti locali. Passato il prospetto conta[1]bile che dovrebbe attestare l’equilibrio economico-finanziario dell’ente, tante sono le criticità individuate dai due professionisti, e coinvolgono alcune delle voci più rilevanti del bilancio stesso, rendendo, si legge nella nota, “dubitabile la veridicità dei risultati riportati”. A cominciare dal fondo cassa e dai residui passivi. Nella relazione al consuntivo approvata in giunta, l’ente avrebbe dichiarato entrate per 537.063.220,81 euro e spese per euro 398.368.182,06. Il fondo di cassa è quantificato in euro 138.695.038,75. La Relazione dei Revisori conferma l’importo delle entrate, ma riporta spese per euro 537.159.472,80.

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