Da passione di famiglia ad attività artigianale: l’arte presepiale CeMiDi

di Giovanna Naddeo

«Il presepe oggi? Al di làdel valore religioso, ritengo rimanga il sinonimo più puro di intimità familiare e solidarietà verso il prossimo». Cambiano le tecniche di lavorazione, ma l’idea di base è sempre la stessa per Mimmo Iuorio di “CeMiDi”, laboratorio d’artigianato messo su insieme alle cugine Cetty e Dina nel settembre 2016. Spinti dai ricordi d’infanzia e dalla passione per la manualità, i tre cugini hanno deciso di dedicarsi alla produzione presepiale nel cuore di Campagna, pur non abbandonando le rispettive carriere professionali. «Abbiamo mosso i primi passi utilizzando materiali naturali e polistirene» – racconta Iuorio «e poi il passaggio al sughero secondo i crismi dello stile napoletano del XVIII secolo. Allo stato attuale non preferiamo alcun tipo di materiale, ci piace lavorare e sperimentare nuove tecniche».

Una vocazione artistica coltivata in famiglia e, tuttavia, animata dalla cultura e dall’entusiasmo solidale. «In occasione di questo Natale, abbiamo donato una nostra lavorazione in stile ‘800 napoletano in scarabattola alla XXIV mostra internazionale d’arte presepiale di Giffoni Valle Piana. L’opera è attualmente visitabile nell’atrio del Complesso Monumentale San Francesco della città picentina e costituirà il montepremi di una lotteria di beneficenza. Il ricavato sarà interamente devoluto a “Open Oncologia Pediatrica”» – afferma Iuorio che, oltre alla professione e all’artigianato, coniuga l’attività di volontariato presso la Protezione Civile. Accanto alla tappa giffonese, anche Salerno, Monte Porzio Catone e Campagna.

«Esporremo il classico scoglio raffigurante la Natività secondo la tradizione settecentesca napoletana presso l’ex convento dei Cappuccini, dal 20 dicembre in poi, in occasione della prima grande manifestazione natalizia della nostra città». Che si tratti di comunità familiare, cittadina o parrocchiale, è qui che si racchiude il senso di un’attività secolare come l’allestimento del presepe. «Riunione, aggregazione ma anche stimolo a mettersi in gioco e sperimentare» – aggiunge Iuorio. «Chissà che non ne escano artigiani del domani. Ce n’è davvero bisogno».

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