Eboli, Cardiello torna in campo: “Pronto a guidare il centrodestra”

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di Andrea Bignardi

Cardiello torna in campo. Il giovane avvocato ebolitano dopo il ritiro a sorpresa dalla corsa elettorale di settembre dello scorso anno sceglie di ritornare a pieno nella partita elettorale. Dopo aver dipanato la matassa delle “irregolarità diffuse” segnalate proprio nel giorno del suo addio alla corsa a sindaco, il 22 agosto dello scorso anno, i difficili mesi di commissariamento, e con la voglia di “combattere il sistema Cariello”, Damiano Cardiello punta, stavolta, ad essere espressione di una candidatura unitaria del centrodestra. Prospettiva che sembra possibile alla luce degli ultimi sviluppi. Dopo quello di Cirielli e Iannone che sembrerebbe incassato, si attende il placet di Forza Italia a livello provinciale mentre maggiori incertezze riguardano il sostegno da parte della Lega.

Dopo pochi mesi siamo di nuovo al punto di partenza, con la prospettiva di nuove elezioni a primavera. Scenderà di nuovo in campo, stavolta definitivamente?

“Il sistema Cariello, che mi sono da sempre posto l’obiettivo di sconfiggere nel corso della mia esperienza politica molto lunga nonostante la mia giovane età alla scorsa tornata elettorale, ha riscosso l’80% dei consensi. Adesso il quadro è un po’ cambiato, anzi direi radicalmente”.

Cambiato in generale o anche all’interno della sua coalizione di riferimento?

“Sicuramente anche nel centrodestra. Ma attendiamo ulteriori sviluppi. Certamente mi porrò come rappresentativo dell’intera coalizione seppur con le sue diverse sfumature”.

Quali saranno i punti al centro del suo programma che proporrà all’elettorato in vista della prossima tornata?

“Fascia costiera, Puc e trasparenza con un ritorno alla legalità generalizzato che sia alla base di un’azione amministrativa più performante sono tra i punti che considero prioritari per la nostra città. La nostra linea di costa, infatti, è probabilmente uno dei nostri più grandi patrimoni che però non è adeguatamente valorizzato ed anzi è in preda al degrado nonostante i tantissimi annunci che si sono succeduti negli ultimi anni. Dobbiamo renderla fruibile con servizi di alta qualità e soprattutto uscire dal Sic (sito d’interesse comunitario) che con lacci e lacciuoli non ha fatto altro che bloccare gli investimenti. Altro punto importante riguarda il Puc: il vecchio piano regolatore è scaduto ed ha bloccato l’economia della nostra città. Vogliamo abbassare il limite di edificabilità dando la possibilità di costruire nella nostra città ma con un giusto compromesso tra nuove costruzioni e la conservazione di una grande risorsa che è quella dell’ambiente e dell’agricoltura. Non abbiamo infatti bisogno di colate di cemento ma dobbiamo puntare allo sviluppo territoriale”.

Croce e delizia della città di Eboli è senz’altro anche il suo bellissimo centro storico, la cui gestione pone però degli interrogativi sulla questione sicurezza.

“In questo caso specifico puntare al decoro urbano da un lato ed al censimento degli immigrati ivi residenti dall’altro”.

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