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Elezioni, la campagna flash in un territorio che attende risposte

Il sogno di Angelo Vassallo, il riscatto di Mara Carfagna, la prova muscolare di De Luca, la conta di Fratelli d’Italia. Sono i primi simboli di questa strana ed estiva campagna elettorale. La riduzione dei parlamentari (di cui si sono pentiti perfino i promotori) ha portato a scelte drastiche e all’accrescere del desiderio di conquista da parte dei big nazionali, giammai disposti a perdere il loro posto parlamentare. Il primo simbolo è Dario Vassallo, la sorpresa ma non troppo di questa tornata elettorale. Correrà nel suo Cilento, sotto la bandiera del Movimento 5 Stelle e su spinta dello stesso Giuseppe Conte. Cercherà di riprendere quel sogno spezzato del fratello Angelo, il sindaco pescatore di Pollica, che sognava un territorio pulito, accogliente e bello. Sfiderà, tra gli altri, due consiglieri regionali in carica, Luca Cascone (per il Pd) e Attilio Pierro (per il centrodestra) mentre non ci sarà un terzo consigliere regionale in pole fino agli ultimi istanti, ossia Tommaso Pellegrino (Italia Viva), già deputato e già sindaco di Sassano. Poi c’è Mara Carfagna, la cui candidatura era stata sempre invocata da Forza Italia. Ora ci prova con Azione, il suo nuovo partito dopo l’addio al Cavaliere. Sarà nella sua Salerno, cercando di smentire quanti, in questi anni, le hanno attributo posizioni molto morbide nei confronti del governatore della Campania. Ed a proposito di De Luca, la sua prova muscolare, almeno sulle candidature, l’ha già vinta: il figlio Piero super blindato nel listino e i suoi uomini e donne sugli uninominali, compreso il suo vice Bonavitacola che tenterà il riscatto su Salerno, dopo aver scalzato anche l’uscente Eva Avossa, scivolata in posizione non utile nel proporzionale. Forza Italia a Salerno conta zero tituli, con l’invasione dei big: da Tajani a lady Berlusconi, con la ‘cessione’ del collegio uninominale del capoluogo a favore dei moderati che puntano su Pino Bicchielli. Fratelli d’Italia il partito che schiera maggiori rappresentanti del territorio e spera che l’onda lunga di Giorgia Meloni trascini anche la provincia di Salerno. Le urne sanciranno il verdetto. E come ogni elezione che si rispetti, gli scontenti non mancano. La lista è abbastanza lunga e riguarda soprattutto i dem. Alfonso Andria il caso più eclatante, passando per Federico Conte che ha rinunciato al secondo posto nel proporzionale al Senato. Per Conte jr, deputato uscente, non si esclude un avvicinamento ad altre forze politiche: più di tutte Azione di Carlo Calenda mentre Andria per ora resterà alla finestra. Nell’elenco c’è anche Simone Valiante che più volte ha criticato la gestione nazionale e regionale del Partito democratico fino a quasi ufficializzare, in questa circostanza, una vera e propria rottura. Nel corso delle prossime settimane non è escluso che altre novità ci potrebbero essere. Una campagna elettorale lampo che potrebbe sacrificare sul campo i contenuti a favore di uno scontro tra le parti e tra i partiti, nonostante il territorio mostri tutte le sue debolezze e, da decenni ormai, in attesa di cure. La storia di Franzese (Fiammante Pomodori) arriva direttamente da Buccino, con la sua maxi bolletta da un milione di euro, così come la realtà ci mostra una sanità sempre più massacrata, distratta e, purtroppo, in alcune circostanze, non affidabile. Pochi mezzi e uomini, poche strutture, pochi servizi. La formula dei catapultati sommata alla riduzione dei parlamentari con l’aggiunta di listini bloccati e favoriti, potrebbe ancor di più lasciare senza rappresentanza questo vasto e delicato territorio. La formula: non c’è mai fine al peggio è sempre valida, così come quella più speranzosa alla Wertmuller: “Io (noi) speriamo che me la cavo (caviamo)”. Buona campagna elettorale a tutti.

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Andrea Pellegrino