«I giovani di Giffoni sono qualificati e informati, fa ben sperare per il futuro del nostro Paese». Queste le parole di Marco Travaglio, ospite per la sezione Impact del Giffoni Film Festival nella giornata di venerdì 22 luglio. «È la prima volta di Travaglio a Giffoni e si è ritrovato in questa sezione dove avviene una costante discussione, un costante scambio tra i giovani e gli ospiti» ha affermato il direttore Gubitosi presentando il giornalista. Travaglio, direttore della versione cartacea de “Il Fatto Quotidiano”, ha affrontato il dialogo con i giovani protagonisti della kermesse trattando di libertà di stampa, di politica e di futuro. La conversazione ha spaziato dai temi più caldi dell’attualità nazionale, come la Riforma Calderoli sull’autonomia regionale e la guerra in Ucraina, alla storia personale e giornalistica.
Nell’affrontare il tema della libertà d’informazione, in particolare nei riguardi del conflitto russo-ucraino, il giornalista ha definito «complessa» la gestione della libera circolazione delle idee in un contesto in cui è difficile destreggiarsi tra le informazioni provenienti dal fronte. Sull’invio delle armi a sostegno dell’Ucraina, Travaglio si è dichiarato contrario «poiché attraverso questa azione si è andati a violare l’articolo 11 della Costituzione».
Lo sguardo si è poi spostato sulla situazione politica italiana e il giornalista ha affermato «ci sono molte cose che i partiti, sia di destra che di sinistra, dovrebbero fare per comprendere la propria direzione». Alla domanda «se l’agenda giornalistica fosse influenzata dalle dinamiche politiche correnti» Travaglio ha risposto «Sì», affermando la linea seguita dal proprio giornale. «Al “Fatto Quotidiano” tendiamo a prendere una posizione politica sui temi, anziché sui partiti» ha affermato, elencando alcune idee condivise dal giornale come la contrarietà al referendum costituzionale del 2016.
Sul concludersi dell’incontro la conversazione si sposta sul suo rapporto con la poesia. «La poesia per me è un rifugio quando la testa ti esplode di realtà, è per me un lusso dal momento che sono molto ancorato ad essa, motivo per cui sono un giornalista» ha dichiarato.
Ad intervenire nella conversazione anche Cinzia Monteverdi, cofondatrice del “Fatto Quotidiano”, e Domenico De Masi che ha definito la redazione del giornale come «un’anarchia organizzata in grado di riempire un vuoto comunicativo presente in questo Paese».
Francesca Scola