Giordano, “È il tempo di riavvolgere il nastro della storia e di ripartire da lì”

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di Gaetano Amatruda

Il 13 Aprile come ogni anni stringo fra le mani un garofano rosso. Lo faccio per ricordare il Sindaco galantuomo, il socialista perbene, Vincenzo Giordano. “Senza memoria non c’è futuro” diceva Primo Levi ed e con questo spirito che la comunità socialista salernitana, quella libera e dalla schiena dritta, ricorda il Professore. Lo fanno, ogni anno, dirigenti e militanti, lo fanno i compagni del centro studi ‘Giordano’, i semplici cittadini che lo hanno conosciuto. Non è mai nostalgia, è sempre il desiderio di recuperare un metodo, di tornare alla stagione del programma. C’è, per carità, sempre rabbia rispetto alla violenta parentesi di Tangentopoli, c’è delusione in relazione all’atteggiamento dell’Amministrazione comunale di Salerno che ancora non ha organizzato un Evento pubblico all’altezza e che non ha previsto di intitolare una piazza al Sindaco, ma lo spirito è davvero un altro. Oggi c’è il desiderio di tornare al progetto, al sogno. Le giunte laiche e di sinistra avviarono la trasformazione della città, in quegli anni nasce il nuovo corso Vittorio Emanuele, il Trincerone, la Lungo Irno, si recuperano le periferie, si rilancia l’edilizia popolare e si riqualificano le aree verdi. È il tempo di riavvolgere il nastro della storia e di ripartire da lì. Dalla Salerno che progetta futuro, dalle idee innovative, dalla voglia di fare. È il tempo di cambiare la città non contro qualcuno ma per fare cose più belle e più grandi.

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