Horace Di Carlo ancora in campo ‘Necessità di ascoltare chi è in forte crisi’

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“L’unico errore è non aver fatto molto squadra, la gente ha bisogno della nostra vicinanza costante”

di Brigida Vicinanza

E’ il veterano del Consiglio comunale, da circa 20 anni continua a portare avanti – spesso in sordina – le battaglie dei cittadini, che ha conquistato con costanza e presenza attiva sui territori. E’ il consigliere Horace Di Carlo, entrato nella “storia” con il maggior numero di mandati a Palazzo di Città, due tra le file della lista “Salerno per i Giovani”, dove si è posizionato al secondo posto per preferenze nel 2016. Ad attenderlo una nuova sfida, una nuova campagna elettorale per le prossime amministrative. “Nuova” ma non troppo. L’esperienza di Di Carlo al servizio dei colleghi e soprattutto di chi ancora oggi vuole fortemente la sua candidatura, sarà – quasi sicuramente – l’arma vincente per il Palazzo. Un vero e proprio jolly per la maggioranza, l’avvocato di professione non si è mai tirato indietro nelle scelte per la città di Salerno, a favore dei salernitani e se utile, andando anche controcorrente. Seguendo sempre la stessa linea: quella del bene comune, della ricerca dell’equilibrio tra le parti che gli ha consentito di conquistare soprattutto i suoi elettori.

Horace Di Carlo, veterano del consiglio comunale di Salerno è attualmente il consigliere con più mandati a Palazzo di Città. Si avvicinano nuove elezioni per i salernitani, sarà in campo nuovamente? Se sì, c’è aria di cambiamento a Salerno? Potrebbero cambiare le geometrie?

“Scenderò nuovamente in campo, senza esitazioni. Ho lavorato molto in questi anni e quindi non potevo buttare al vento tutti i sacrifici miei e non potevo deludere le persone che per l’ennesima volta mi hanno chiesto di candidarmi perchè vogliono continuare ad essere rappresentate da me. Sono una persona a cui hanno sempre affidato le proprie problematiche e le proprie richieste, progetti da realizzare, che io ho seguito sempre con attenzione. In città non so se c’è aria di cambiamento, ma io penso che ogni amministrazione può fare sempre meglio, noi sicuramente siamo capitati in un periodo particolare quindi abbiamo vissuto un anno e forse anche un altro in una situazione assurda e complicata: la più grave crisi economica, sanitaria, politica, sociale nel mondo. Amministrare in questa situazione è stato ed è davvero difficile. Il popolo è sovrano, quindi è lui che premia o non premia il tuo lavoro alla fine, se cambieranno delle geometrie… lo scopriremo solo vivendo”.

Il Covid pare abbia segnato un solco non solo nelle questioni sanitarie, ma anche in quelle politiche. Guardando al futuro, Di Carlo cosa spera per queste amministrative? Ci sarà qualche novità in vista della consegna – poi – delle liste?

“Mi auguro vengano fatte liste forti. Si correrà tutti con massima trasparenza, allargando proprio le liste, magari rivolte a tutte le categorie sociali, al mondo delle professioni, alla società civile, alle associazioni, lasciando che i cittadini partecipino davvero attivamente alla vita pubblica del proprio territorio. Ovviamente però senza farne tante numericamente. Devono rimanere sempre le stesse per quanto riguarda le mie idee, per non disperdere il consenso”.

E a proposito di Covid come pensa che sia stata gestita in città l’emergenza sanitaria? C’è qualcosa che avrebbe gestito diversamente?

“E’ normale che la pandemia ha avuto un impatto esagerato. Si poteva fare meglio, ma si è fatto tantissimo. La stessa amministrazione con il sindaco, Giunta, consiglieri si sono trovati a gestire una situazione imprevista e particolare, sui generis e sconosciuta. Io avrei coinvolto soltanto di più i consiglieri – soprattutto chi ha più esperienza – a seconda delle competenze individuali, dell’esperienza politica e della conoscenza della macchina amministrativa. Avrei fatto più lavoro di squadra forse. La gente voleva percepire la nostra presenza, voleva il politico vicino a sé, gli stessi uffici vicini. Così facendo forse ci ha avvertiti un po’ lontani. Bisognava spiegare meglio forse che a volte si sbaglia a prendere di mira l’amministratore locale per scelte che vengono fatte a livello governativo centrale e di cui il locale non ha alcuna colpa. Quando è toccato all’amministratore locale, come nel caso dell’occupazione di suolo pubblico, delle tasse, tributi comunali, noi abbiamo fatto la nostra parte e anche in maniera impeccabile”.

Nonostante la permanenza nella maggioranza, sono state tante le battaglie portate avanti da Di Carlo nei suoi mandati, sempre a favore dei cittadini: in cosa non è stato ascoltato e cosa invece è riuscito ad ottenere?

“In più di venti anni, penso di aver partecipato anche io nel mio piccolo al cambiamento della città di Salerno, lavorando nelle commissioni tra progetti, idee e proposte mirate, aiutando anche altri colleghi nell’integrazione dei propri progetti o idee, mettendo al servizio di tutti magari le mie competenze, il mio modo di vedere le cose. Sono stato sempre protagonista nel mio piccolo di ogni scelta e di ogni risultato conseguito”.

C’è qualcosa in sospeso che ha solo “rimandato” alla prossima consiliatura?

“Sarebbe troppo facile dire di voler fare qualcosa per il futuro. Io voglio semplicemente garantire il massimo impegno per la città, la sua evoluzione e il suo miglioramento. Ovviamente c’è da fare ancora tanto, così come si è fatto tanto. Manutenzione delle strade, sviluppo del turismo, presenza dell’amministrazione nei quartieri. In quelli più popolati bisognerà garantire sempre l’associazionismo, la partecipazione, dimostrare presenza. Bisogna essere vicini al mondo delle imprese, visto che c’è una zona industriale trasformata in commerciale. Molte aziende sono in crisi, molte attività hanno chiuso e bisogna cercare di rimettere in campo le politiche migliori per i giovani, per evitare che molti vadano via, mettendoli in condizione di dimostrare il proprio meglio. Bisogna svecchiare enti e pubblica amministrazione. Ciò che ho fatto è su carta, scritto nelle delibere, negli emendamenti, ma soprattutto si vede nella fiducia che molti hanno riposto e ancora ripongono in me. Continuerò a fare con abnegazione, io sono in campagna elettorale sempre, dal primo giorno del mio mandato fino all’ultimo giorno, non solo sotto elezioni”.

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