I sistemi deluchiani e l’immobilismo delle opposizioni

0
799

Dalla Scabec al Pd fino all’inchiesta su Salerno città. Il filo conduttore è sempre Vincenzo De Luca. Le Procure ci girano intorno da anni ormai. Da Napoli a Salerno l’indebolimento del cerchio magico è evidente, con conseguenze politiche che hanno, in parte, già riguardato il Partito democratico. In Campania i dem sono in subbuglio, con la difficoltà di trovare una sintesi che accontenti l’area deluchiana con le altre correnti che si sono messe di traverso. Il mistero sulle dimissioni di Leo Annunziata ancora non è stato chiarito. Non si comprende chi abbia spinto alla fine Annunziata a lasciare l’incarico, non fosse altro che si vocifera che i deluchiani siano pronti a ripescarlo in qualche società regionale. In pole restano Graziano ma spinge anche la Raia che potrebbe essere il giusto compromesso, soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche. A Salerno i collegi sarebbero già disegnati, con Piero De Luca sul proporzionale e Eva Avossa sul maggioritario. Poi si valuta il ritorno in casa dem di Federico Conte e la riproposta di Franco Alfieri. Su Napoli, invece, la situazione sarebbe più complessa e non tutta favorevole a Vincenzo De Luca. L’appello degli intellettuali di sinistra a Letta avrebbe comunque aperto una riflessione al Nazareno, dove si valutavano già le inchieste in corso che ruotano intorno al governatore. In primis quella sul sistema Salerno che vede ancora ai domiciliari il consigliere regionale (sospeso) Nino Savastano, oltre il ras delle coop, Fiorenzo Zoccola. Il processo è in corso e si vocifera che l’inchiesta che vede indagato lo stesso sindaco Napoli stia andando avanti con sviluppi che potrebbero da qui a breve manifestarsi. D’altronde l’attività amministrativa a Palazzo di Città è sostanzialmente ferma e in attesa. Alcuni in maggioranza spingono per un rimpasto dell’esecutivo mettendo sotto accusa i tecnici. La minoranza, almeno parte di essa, attende e sta ferma, immobile come la stessa amministrazione comunale. Dopo l’euforia iniziale, legata anche all’inchiesta post elezioni, anche per causa di errori di valutazione e comunicazione, gran parte delle coalizioni si sarebbero già sfaldate. Sia quella del centrodestra, guidata da Michele Sarno, un tempo legale anche di Fiorenzo Zoccola, sia quella civica a guida Barone, capace di litigare praticamente su tutto, anche su iniziative extra politiche. Restano gli indipendenti a mantenere vivo il dibattito, tra l’altro in una città sempre più assuefatta e stanca. A Napoli, invece, la vicenda Scabec – che ha conseguenze anche a Salerno per incarichi, nomi e finanziamenti – sembra che mantenga alta la fibrillazione interna alla maggioranza, con un cda pronto alle dimissioni, dopo quelle formalizzate da uno dei componenti nelle ultime ore. Ma anche in questo caso il silenzio dell’opposizione resta assordante. Se non fosse per Severino Nappi, consigliere regionale della Lega, che giorno dopo giorno segue attentamente la vicenda, sollevando il coperchio di una delle società chiave della Regione Campania. Insomma di politica poca roba, se non qualche coraggiosa testimonianza e battaglia autonoma. Il resto attende la via giudiziaria che in politica non va sempre a braccetto. C’è chi, stando così le cose, immagina che a Napoli e a Salerno, l’alternativa ai deluchiani, semmai nascerà, sarà frutto delle attuali maggioranze di governo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here