Il Cav indica la via d’uscita a Mara, Maraio guarda ai Cinque Stelle, De Luca corre

di Andrea Pellegrino

Il Cavaliere mantiene la barra dritta su Caldoro e indica, sostanzialmente, la via d’uscita a Mara Carfagna. L’ex ministro, dalla sua, resta a guardare, sperando, con molta probabilità, che Berlusconi cambi idea. Ma l’impresa sarà quasi impossibile, non tanto per le sorti della Campania, quanto per il futuro di Forza Italia in campo nazionale.

Insomma nella Forza Italia 2.0, o comunque post cavaliere, Mara Carfagna pare non sia contemplata e le ultime mosse di Berlusconi vanno tutte in questa direzione. Dalla sua, Carfagna, facendo due conti, raccoglierebbe poca cosa e un Toti bis potrebbe essere più che scontato. 

Per ora, Caldoro è il candidato in Campania. Poi, semmai, si vedrà. Ma comunque senza la lunga mano della Carfagna, la stessa che ha composto a sua immagina e somiglianza le ultime liste alle politiche. 

Le carte coperte di Berlusconi in Campania, al di là di Caldoro, restano quelle di Antonio Martusciello ma anche dell’armatore Grimaldi. 

Ma nelle imprese (quasi) impossibili, ci spera anche Enzo Maraio, ancora indeciso tra il candidarsi o meno al consiglio regionale o attendere la prossima finestra delle politiche, sfruttando il ruolo di segretario nazionale del Psi. Maraio vorrebbe in Campania l’alleanza con il Movimento 5 Stelle ma con guida Vincenzo De Luca. Una utopia, o quasi se ci si affida alla regola: “in politica, mai dire mai”. Conte bis docet. 

Certo è che il braccio di ferro tra Movimento 5 Stelle e De Luca è sempre più forte. I primi poi sognano la candidatura di Sergio Costa che in un colpo solo metterebbe insieme tutti i grillini, la sinistra, de Magistris ed anche pezzi di Pd che non vedono di buon occhio la riproposta di Vincenzo De Luca per la guida di Palazzo Santa Lucia. L’operazione Costa – che potrebbe intersecarsi anche con le elezioni suppletive per il posto lasciato vuoto da Franco Ortolani – consentirebbe al Movimento 5 Stelle, anche in caso di sconfitta, di non precipitare in una delle ultime regioni fortino. 

La Lega, invece, attende. A Campagna convoca lo stato maggiore salernitano attorno alla tavola di Natale. Salvini che ha commissariato il partito mandando i suoi da Roma, non calpesta i piedi a Berlusconi in Campania e attende fiducioso, nel mentre l’ex rettore Aurelio Tommasetti prepara la squadra regionale. 

De Luca viaggia come un treno ed è ormai onnipresente. Dalla sua ha, stavolta, la macchina politica e burocratica per affrontare la campagna elettorale. Con o senza il Pd, poco importa. All’orizzonte ci sarebbe il progetto Renzi da concretizzare. Non è escluso che i democratici (deluchiani) di oggi, non siano i renziani (deluchiani) di domani. In più ha già convinto pezzi di prima Repubblica: da De Mita a Pomicino. Per ora i due ex leader dc sono al suo fianco.

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