Incarichi mentre è dg della Provincia: condannato Di Nesta

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di Andrea Pellegrino


Accetta incarichi professionali privati nel periodo in cui è anche direttore generale della Provincia di Salerno, Bruno Di Nesta dovrà risarcire Palazzo Sant’Agostino. La Corte dei Conti, anche in Appello, ha condannato (con una modifica dell’importo), l’ex direttore generale della provincia di Salerno che dovrà versare la somma di 8mila euro circa alle casse dell’Ente per “indebita percezione di compensi ritratti dall’esercizio di attività libero – professionali non autorizzate, in costanza di rapporto di pubblico impiego con la Provincia di Salerno”. In primo grado, Di Nesta – assistito dall’avvocato Gaetano Paolino – era stato condannato al pagamento a favore della Provincia di Salerno di 17mila euro. Respinti quasi tutti i motivi di appello, secondo i giudici contabili, Bruno Di Nesta non poteva accettare ulteriori compensi professionali se non autorizzato dall’ente provinciale. “Gli incarichi ai dipendenti pubblici senza il previo accertamento della sussistenza di un’autorizzazione da parte della Pubblica amministrazione, i «compensi percepiti senza autorizzazione» sono soggetti all’obbligo di restituzione. Ed è dall’inadempimento di tale obbligo che origina il danno erariale risarcibile”, scrivono i giudici contabili. Inoltre, si legge ancora: “L’autorizzazione stessa deve essere richiesta anche per la prosecuzione dello svolgimento di incarichi derivanti da mandati precedenti all’instaurazione del rapporto di pubblico impiego, non prevedendo l’articolo 53 alcuna esclusione in tal senso nonostante la sua dettagliata articolazione”. Bruno Di Nesta è uno dei personaggi politici più in vista del cerchio magico deluchiano. Diversi gli incarichi ricevuti nel corso degli anni. Attualmente è direttore generale dell’Ente d’Ambito per il servizio di gestione dei rifiuti. Ad inizio novembre, Bruno Di Nesta, insieme all’ex presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora (attuale sindaco di Sarno) erano stati condannati, in sede penale, in Appello per le pressioni sulle nomine al Cgs, società partecipata del consorzio Asi. L’Appello aveva confermato la sentenza di primo grado. L’accusa è di tentata concussione nei confronti dell’avvocato Gigi Cassandra, all’epoca dei fatti presidente dell’Asi di Salerno.
Due anni, quindi, per Giuseppe Canfora e un anno e quattro mesi per l’ex dg Bruno Di Nesta, le pene inflitte dal Tribunale di Salerno in primo grado e ora confermate in Appello. Entrambi condannati anche a rifondere le spese legali sostenute dalla parte civile.

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