La corte di giustizia Ue condanna Bruxelles sulla Tercas: ha impedito il salvataggio delle banche e dei risparmiatori truffati con la falsa scusa dell’aiuto di stato

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di Piergiorgio la Guardia

Proprio ieri la corte di giustizia Ue ha emesso una sentenza, dopo che la commissione Ue aveva deciso di ricorrere in giudizio, che da’ torto a Bruxelles per quanto riguarda la vicenda della banca Tercas. Ma ripercorriamo brevemente l’antefatto: la Banca TERCAS dalla fine del 2013 aveva iniziato a registrare delle passività nei bilanci e delle crescenti sofferenze finanziarie e perciò necessitava di un aumento di capitale e di una ristrutturazione economica, alla quale la Banca D’Italia dà il suo ok ad agosto 2014, con la Banca Popolare Di Bari, che vantava un credito esigibile di 480 milioni di €, che si offre per ricapitalizzare la banca attraverso l’aiuto del Fitd ( Fondo Interbancario di Tutela Di Depositi), che ricordiamo essere un fondo privato per salvaguardare i correntisti da eventuali conti in rosso e bancarotte.

Tuttavia l’operazione viene mandata in frantumi da Bruxelles, per bocca della commissaria Margareth Vestager, che bolla i Fitd come aiuti di Stato, quest’ultima operazione sanzionata dalla normativa Ue, e dunque non adatti ad intervenire per operare una ricapitalizzazione dell’asset azionario bancario.

Con il governo Renzi che segue a ruota con il Dl emanato in data 22 novembre 2015 dispone il principio del burder sharing e la messa al bando del Fitd, proprio nel momento in cui stavano andando in bancarotta la Banca Etruria, la Banca Antonveneta e le restanti 2 delle 4 banche andate in fallimento. Non potendo ricorrere ai Fitd perché bollati come aiuti di Stato, le 4 banche non hanno potuto usufruire di strumenti che consentissero di non far esplodere poi la bomba sociale delle numerosissime famiglie che si sono viste azzerate i risparmi di una vita depositati sui contocorrenti bancari.

La sentenza di oggi emessa dalla corte di Giustizia Ue va proprio a sanzionare il comportamento della commissione europea e della commissaria Margareth Vestager in quella circostanza e rimette nero su bianco la natura privata dei fondi Fidt, che non possono essere minimamente equiparati agli aiuti di Stato.

Dopo l’ufficializzazione della sentenza non si sono fatte attendere le reazioni del già sottosegretario all’Economia ed alle Finanze con delega alle banche Alessio Villarosa, che ha ricordato come già in quella occasione i deputati pentastellati alla Commissione Finanze avessero fatto notare la natura privata dei fondi correntisti, e del deputato in Commissione Bilancio e Programmazione Raphael Raduzzi che ha chiesto che l’Unione Europea si faccia carico, di tasca propria, di erogare indennizzi ai numerosi risparmiatori, correntisti ed azionisti lasciati sul lastrico.

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