Le “Cicale” di Furore… un dessert di territorio, tra aromaticità ed artigianalità

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di Andrea Bignardi


Le “cicale” di Furore rappresentano un prodotto che nasce da un miscuglio di arti sapienti e di tradizione, e che, soprattutto, è molto più di un semplice “alimento genuino”: la nuova creazione dell’Hostaria di Bacco, vero avamposto della cucina furorese guidato con passione dalla chef Erminia Cuomo porta dentro di sé la terra e la cultura da cui nasce. Una costante che, a dire il vero, si ritrova in tutti i prodotti ed in tutte le portate protagoniste della storica “osteria”. La ricetta della pasta di mandorle tramandata secondo la più raffinata tradizione dolciaria è resa unica dal profumo più vero di questa terra di sole: il “Nanassino”, un delicato rosolio ricavato dal fico d’India, simbolo di tutto ciò che di selvaggio, di esotico, di spontaneo e di sensuale fa della Costa d’Amalfi un eterno incantesimo.

Eccone la ricetta…
Ingredienti
mezzo chilo di mandorle pelate
mezzo chilo di zucchero
tre albumi di uova fresche
buccia grattugiata di un limone Sfusato Amalfitano
un bicchierino di Nanassino (rosolio di fichi d’India)
10 gr. di burro di razza Jersey
un pizzico di farina
Preparazione
Macinare finemente zucchero e mandorle.

In una terrina mescolare zucchero e mandorle polverizzati, la buccia grattugiata del limone, il rosolio di fichidindia.
Battere con una forchetta l’albume delle uova fresche, ma non montarlo a neve, va versato poco per volta e in quantità tale da ottenere una pasta ben solida.
Depositare il composto su di un piano di lavoro per finire di lavorarlo rotolandolo e tagliandolo in tanti piccoli cilindri a cui, con le dita, darete una forma.
Poggiarlo, infine, su una teglia da forno imburrata, infarinata e spolverata con lo zucchero, dopo di che infornare a centottanta gradi per una decina di minuti circa.
A questo punto non resta che togliere dal forno il dolce e lasciarlo raffreddare non prima di avere fatto un’altra ripassata di zucchero a velo.

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