Le minacce nel secondo audio: “Chi ha divulgato si prende le conseguenze”

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“Appena verrà a capo di chi è stato ad inoltrare il messaggio si prende le conseguenze. Io vi dovrei chiamare uno alla volta”. Il secondo audio è ancora peggio del primo. Siamo nel primo giorno del voto a Salerno. Sui telefoni dei dipendenti della cooperativa “San Matteo” arriva un primo audio: “Se voi ci siete per noi, noi ci saremo per voi”. E’ di Gianluca Izzo della cooperativa San Matteo che fa campagna elettorale per la moglie Alessandra Francese, attualmente prima dei non eletti della lista “Progressisti per Salerno”. Insomma ad un passo dall’aula consiliare nel caso in cui dovesse essere nominato un assessore attingendo dal gruppo dei “Progressisti per Salerno”. Audio che in poco tempo viene divulgato anche attraverso i mezzi di comunicazione con le denunce di Celano, Gallo e di Angelo Tofalo. Nelle ore successive si scoprirà che l’audio di Izzo è stato divulgato da Umberto Coscia, finito ai domiciliari insieme all’ex presidente della coop “San Matteo”. Spunta, poi, il secondo audio. Stavolta la voce è di Mario Gaeta, attualmente indagato, che sollecitato da Izzo avverte i “lavoratori che vi sarebbero state ritorsioni nei confronti dell’autore della divulgazione del primo “appello al voto”. Atti, quest’ultimi, che secondo la Procura: “sono gravi perché diretti ad incidere sulla libertà di voto e sulla libera espressione dello stesso, capisaldi di ogni democrazia”. Inoltre “la gravità è accentuata dal fatto che la condotta è stata posta in essere nei confronti di persone facilmente controllabili e ricattabili, in ragione del rapporto di lavoro con l’ente”. Prove che all’atto della perquisizione sembravano essere “scomparse nel nulla” dato che – per stessa ammissione di Umberto Coscia – le chat whatsapp in questione erano state cancellate.

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