Muscarà: “Inchiesta Sma, rivelazioni teste su clan e omessi controlli confermano nostre denunce”

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La consigliera regionale: “La frammentazione in più partecipate all’origine del mancato controllo e della scarsa trasparenza”

“Le inquietanti rivelazioni di un funzionario della direzione regionale Ambiente, ascoltato nell’ambito dell’inchiesta su Sma Campania, confermano i nostri timori, rappresentati nel corso degli anni attraverso denunce, interrogazioni ed esposti, sulla volontà politica a evitare ogni forma di controllo e trasparenza nella gestione della principale società ambientale della Regione Campania. Una volontà palesata con la frammentazione dell’attività di controllo ambientale, distribuita tra la stessa Sma, Arpac, Arpac Mutiservizi e Cas, e con l’inspiegabile e ingiustificata decisione adottata da De Luca e Bonavitacola di dividere in due la direzione regionale Ambiente. Decisione che, stando alle pesanti accuse formulate dal teste, sarebbe stata adottata col solo obiettivo di evitare che si continuassero a “fare le pulci” su presunte anomalie nelle attività legate allo smaltimento dei fanghi e alla depurazione e, soprattutto, sugli anomali affidamenti di somma urgenza”. È quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà.

“È evidente oggi – sottolinea Muscarà – che la parcellizzazione delle società ambientali sia stata dettata dalla necessità di ricorrere a un sistematico scaricabarile di responsabilità tra le società regionali, oltre che tra la Regione e i singoli enti provinciali, consentendo alla criminalità organizzata di poter approfittare dei vuoti venutisi a creare. E che il fenomeno potrà superarsi esclusivamente riunendo le migliori forze e competenze delle quattro partecipate ambientali, nel neonato Polo Ambientale, costituito al momento solo sulla carta, ma a cui non sono state trasferite funzioni di coordinamento e di controllo”.

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