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Napoli, flop organizzativo vaccino per ordine professioni sanitarie

“Migliaia di persone assembrate davanti alla Mostra D’Oltremare, da stamattina, in fila sotto la pioggia e al freddo, per accedere all’immunizzazione contro Covid-19, sono la spia di un flop organizzativo che – al di la’ dei numeri che fanno della Campania la prima regione in Italia a sua volta prima in Europa per vaccinazioni praticate – va nettamente stigmatizzato e immediatamente corretto”. Cosi’ Franco Ascolese presidente dell’Ordine di Napoli delle professioni sanitarie che da stamattina “e’ stato investito da una pioggia di telefonate, fotografie e video di protesta dei propri iscritti, afferenti alla 19 professioni sanitarie tecniche della prevenzione e dell’area della riabilitazione, impiegati alle dipendenze di strutture sanitarie pubbliche e private e’ inseriti come tali, a pieno titolo, tra le categorie prioritarie candidate a ricevere in fase 1 il vaccino”. “Nelle altre Regioni – aggiunge Ascolese – gli Ordini, in qualita’ di enti sussidiari dello Stato e al servizio di professionisti e cittadini, sono stati chiamati e coinvolti per collaborare, organizzare, fare informazione, disciplinare gli accessi. In questo caso, a Napoli e in Campania, non siamo stati minimamente coinvolti ma al contempo diventiamo, impotenti, il terminale delle legittime proteste dei colleghi”. “Siamo tutti motivati e intenzionati a vaccinarci per archiviare, nel piu’ breve tempo possibile, un’emergenza planetaria che ha segnato una stagione di contagi, infezioni, rianimazioni e corsie piene ed economia in ginocchio e siamo consapevoli della complessita’ di chiamare a vaccinare, nell’arco di settimane, mesi e comunque completare entro l’anno, milioni di persone peraltro maneggiando Inn questa prima fase un vaccino che risponde a rigidi criteri di conservazione e di rispetto della catena del freddo – aggiunge Ascolese – ma anche a fronte del successo di risposta delle categorie che hanno aderito in massa alla vaccinazione andava studiato un sistema diverso, piu’ ordinato, individuando almeno un secondo o terzo punto vaccinale sul territorio di una Asl cosi’ grande come quella di Napoli in cui afferiscono decine e decine di strutture sanitarie pubbliche e accreditate, distretti, ambulatori, categorie da vaccinare”. Dopo l’avvio lento della procedura all’ospedale del mare provare a recuperare con un liberi tutti e una chiamata alle armi in ordine sparso senza un criterio di scaglionamento e di ripartizione degli arrivi sta creando enormi disagi, assembramenti, file che durano ore e ore al freddo e al gelo. “Non e’ accettabile – conclude Ascolese – anche per i rischi sanitari connessi a una siffatta procedura che andrebbe immediatamente rivista alla luce delle difficolta’ insorte, optando per sistemi diversi ad esempio la chiamata in ordine alfabetico e tramite sistemi di alert su telefono e per sms che richiami i vaccinando non piu’ di un’ora prima della somministrazione. Come Ordine delle professioni sanitarie siamo a disposizione del manager Verdoliva e della Regione per una piu’ stretta collaborazione che dovesse servire a individuare una modalita’ piu’ ordinata e anche trasparente la campagna vaccinale a Napoli anche mutuando le buone pratiche che abbiamo visto in azione sul territorio della Asl di Caserta ad esempio, dove con le stesse dosi da somministrare sono gia’ state esaurite le somministrazioni procedendo in ordine alfabetico e vaccinando tutte le categorie senza eccessivi affanni”.

Published by
Mariafrancesca Troisi