Oreste Agosto: “Io, ambientalista vero. Basta con il consumo di suolo in città”

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“L’attuale puzzle politico salernitano è il consueto coacervo di interessi di parte, senza capacità di attuare una visione politica e amministrativa funzionale a realizzare gli effettivi interessi della comunità. E a quanto pare lo stallo persiste”

Un nuovo tentativo, sempre con la stessa voglia di 5 anni fa. Oreste Agosto, l’avvocato delle battaglie contro De Luca e a favore dei cittadini scende nuovamente in campo per prendersi ciò che pochi anni fa gli è stato tolto. Il diritto di correre come candidato sindaco per Palazzo Guerra. Una storia politica nata tra i banchi del Movimento 5 stelle e (mai) finita all’opposizione ma quella a favore dell’ambiente, della legalità e della trasparenza. Non fu più presentata quella lista che lo vedeva protagonista. Ma lui non si è mai arreso e ha preso parte – comunque – attivamente alla vita politica e sociale in città, tra la gente e per la gente. Adesso l’avvocato Agosto ci riprova in rappresentanza di quei cittadini che vedono nello “strappo” alla maggioranza di Salerno, unica via d’uscita, anzi di…fuga.

Quali sono i progetti di Oreste Agosto oggi, che si (ri)candida alle amministrative 2021 a sindaco?

“Parto da dati obiettivi sulla situazione di Salerno: Secondo il sole 24 ore, è al terzo posto per la gravosità dei tributi locali, al 93-mo posto con la provincia per qualità della vita, al 77-mo posto per l’ecosistema urbano. Nella griglia Istat concernente la regionalizzazione del territorio italiano in sistemi locali, è classificata “BA4”, che significa: “sistema senza nessuna attività industriale e nessuna attività specializzata nemmeno nel settore terziario”. Una situazione drammatica. Di conseguenza, il mio primo obiettivo è quello di organizzare una Buona Amministrazione, in ossequio all’art. 97 della Costituzione, che metta ordine alla macchina amministrativa e sistemi le voragini di bilancio. La disastrosa gestione amministrativa del sindaco Napoli, derivante dalle scelte deluchiane assunte nell’interesse di pochi e non dei cittadini, non è assolutamente condivisibile, perché ha di fatto dimostrato un generale fallimento. La prima mossa politica è quindi la realizzazione di una buona amministrazione, con l’indizione di pubblici concorsi per selezionare i dirigenti comunali e una riqualificazione dei dipendenti comunali ai quali va la mia vicinanza e che sono costretti a subire la prepotenza del potere. Da anni a Salerno non vengono banditi concorsi pubblici per garantire la scelta di personale in base al criterio meritocratico. Com’è noto, la classe dirigenziale comunale è ormai allo sbando, anche perché gran parte dei dirigenti sono sottoposti a procedimenti giudiziari per aver avallato le scelte deluchiane, e quindi non sono nella condizione di svolgere serenamente le proprie mansioni. Un altro punto cruciale è la riorganizzazione dei servizi al cittadino, che hanno il diritto di vivere in condizioni dignitose e decorose. Con i componenti del mio gruppo, in base a un’esperienza decennale con persone qualificate e competenti, abbiamo strutturato un programma complessivo da condividere con i cittadini salernitani e che a breve presenteremo pubblicamente”.

Cosa pensa – invece – del puzzle “politico” che si sta costruendo in città?

“L’attuale puzzle politico salernitano è il consueto coacervo di interessi di parte, senza capacità di attuare una visione politica e amministrativa funzionale a realizzare gli effettivi interessi della comunità. E a quanto pare lo stallo persiste. Da lungo tempo in questa città i partiti politici di opposizione sono stati sostanzialmente assenti, la vera opposizione è stata svolta da cittadini, comitati e associazioni, alcune delle quali ho l’onore di rappresentare. Proprio per l’incapacità di coesione delle attuali forze politiche, ho deciso di proporre mia candidatura a sindaco in qualità di cittadino che da anni svolge attività civica concreta e in qualità di conoscitore della macchina amministrativa come avvocato amministrativista. Stiamo cercando di ragionare e condividere il programma con tutte le forze civiche e politiche, per tentare di realizzare un’aggregazione e dare la possibilità di un voto alternativo ai cittadini che non condividono la ultraventennale gestione amministrativa. E’ in questa calma normalità, ritengo di essere opposizione al sistema consolidato, portatore di principi “rivoluzionari” nel rispetto della Costituzione e della Legge”.

Chi è oggi l’avvocato Agosto? E’ sempre lo stesso “oppositore al sistema”?

“La risposta è scontata ed è sì. Ma non si tratta di un’opposizione fine a se stessa. L’opposizione la continuerò a svolgere contro scelte che non sono nell’interesse dei cittadini. Sono sceso in campo, per attuare un programma che dia risposte concrete ai bisogni della comunità, in base ai principi di partecipazione e condivisione democratica delle scelte. Le tematiche principali della città sono quella sociale, economica e ambientale e, per fronteggiarle in modo efficace, è necessario rivalutare la vocazione identitaria con obiettivi prefissati e progetti concreti e sostenibili da attuare. Abbiamo elaborato il tutto nel programma che esporremo a breve”.

C’è qualcosa che vorrebbe cambiare a Salerno? Qual è il principale messaggio che vuole portare alla città?

“L’elenco delle cose da cambiare è sotto gli occhi di tutti, sono evidenti le scelte scellerate che hanno determinato la carenza di servizi pubblici, l’assenza di manutenzione dei beni comuni, la scarsa pulizia, il consumo di suolo che ha acuito il dissesto idrogeologico, il dissesto del bilancio e un’economia in ginocchio. Il principale messaggio che trasmetto alla città è che è mia ferma intenzione rappresentare gli interessi di tutti e non solo gli interessi di pochi, com’è stato in questo lunghissimo periodo”.

Se avesse la possibilità di parlare all’Oreste del passato, cosa gli consiglierebbe? E a quello del futuro invece cosa direbbe?

“L’Oreste del passato si rammarica di non essersi “guardato le spalle” e di aver ritenuto che gli interlocutori agissero in buona fede, come lo sono stato e lo sono tuttora io. Per quanto riguarda l’Oreste del futuro mi rifaccio al passato e a quanto affermava l’illustre meridionalista Guido Dorso, secondo il quale “occorrerebbero 100 uomini di ferro per risolvere i problemi del meridione,” nel senso di persone coraggiose e con la schiena dritta. lo reputo di incarnare questi valori per il bene della comunità”.

Tante le tematiche che sicuramente porterà con sé nel bagaglio della (nuova) campagna elettorale. Quali sono le principali su cui baserà il suo modus operandi? C’è qualcosa che in questi anni sente di non essere riuscito a fare e vorrà provare a fare ora, nonostante le tante battaglie legali che segue a Salerno tra cui quella che riguarda il Crescent?

“Il mio essere ambientalista non è di “moda” o di “facciata”. Basta consumo di suolo! Ho difeso e difendo con passione e competenza i beni dei cittadini che non possono più essere svenduti per favorire pochi e privilegiati soggetti. Il Crescent è il simbolo, non solo di Salerno, di una conclamata illegalità. Per costruire un fabbricato privato è stato deviato illecitamente il torrente Fusandola che ha acuito il rischio idrogeologico del centro storico cittadino. Sono molto arrabbiato perché il sistema deluchiano ha aggredito la parte storica e più vulnerabile della nostra città. Nella zona centrale si sono perpetrate le più gravi scelleratezze, fra le quali l’opera di porta Ovest, la distruzione di piazza Alario, l’abbandono del centro antico e la mancata scelta di affrontare il problema del porto Commerciale. La mia attenzione è chiaramente rivolta anche ai quartieri non centrali che sono abbandonati e senza alcuna dignità. Salerno turistica, con le sue bellezze naturali e le sue potenzialità, quale città baricentrica delle due costiere più belle del mondo, non aveva bisogno di imitare alcuna città spagnola, come propagandato strumentalmente dal sistema consolidato”.

Lei fu indicato come candidato sindaco del Movimento 5 stelle per la scorsa consiliatura. Non fu più presentata la lista. Cosa emerse in quel periodo all’interno del Movimento e come mai la scelta? Sente che ci furono cause di “forza maggiore”? Come vede ora il cambio di passo proprio dei pentastellati?

“Sul Movimento ritengo che al pari dell’amministrazione Napoli, sia corresponsabile del fallimento della gestione amministrativa di questi ultimi 5 anni, perché i rappresentanti parlamentari salernitani hanno impedito di far certificare la mia lista e, nel contempo, non sono stati capaci di indicare un’alternativa. Hanno tradito le aspettative di tanti elettori salernitani che in quel momento ci avrebbero votato e saremmo potuti andare al ballottaggio contro il sindaco Napoli. Più che cambio di passo del Movimento, assistiamo al tradimento di tutti i principi nei quali avevano posto fiducia milioni di cittadini. Proprio ieri leggevo un’intervista dell’onorevole Angelo Tofalo riguardo le prossime elezioni amministrative, nella quale si afferma che “la nostra campagna elettorale non sarà neppure una campagna elettorale contro De Luca che, abbiamo visto, non paga”. Certo per mettersi contro il sistema deluchiano ci vuole coraggio ed essere uomini liberi. Ci si chiede come può essere credibile su tale base il progetto di Tofalo”.

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