Orsini al Giffoni Film Festival, è polemica

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Polemiche per la partecipazione di Alessandro Orsini al Giffoni Film Festival. L’arrivo del docente è previsto il 27 luglio per incontrare i ragazzi della sezione Impact del Giffoni Film Festival. L’annuncio della presenza di Orsini, accusato più volte di essere filo Putin, è stata accompagnata da numerosissime proteste, soprattutto sui social e in particolare su twitter.

Non si è fatta attende la replica di Claudio Gubitosi, patron del Festival dei Ragazzi: “La vivacità che si è sviluppata sui social alla notizia che il Professor Orsini sarà tra gli ospiti di Giffoni mi fa riflettere su due precisi argomenti.Il primo: non tutti conoscono il progetto Giffoni nel suo complesso. Il Festival vive della sua forte esperienza ed è rivolto ai bambini dai 3 anni fino a 18, con film, incontri, talenti e quanto altro un Festival deve e può esprimere. Da anni, l’affetto e l’amore che questi ragazzi nutrono per Giffoni ha fatto maturare, crescere e sviluppare sezioni chiamiamole collaterali, riservate non più ai giurati ma a chi vuole continuare a mantenere viva una relazione con un luogo dove potersi esprimere ed essere ascoltati. All’indomani del 2000, la sezione si chiamava “Domande da un secolo all’altro”, poi sono nate le “Masterclass” che hanno svolto la loro funzione fino a quattro anni fa, divise in quattro sezioni: umanistica, musicale, ecologica e l’indirizzo cinematografico, ognuna con una propria missione. Nel 2019 ho sentito l’esigenza di ristrutturare le masterclass in un vero e proprio momento di confronto, invertendo l’asse tra relatore e pubblico e ampliando sempre di più la possibilità e il diritto da parte dei ragazzi di conoscere e di farsi ascoltare. È nata così Impact!, riservata a 200 giovani italiani dai 18 ai 30 anni, una vera e propria Università di Giffoni dove sono i ragazzi ad insegnare e ad esprimere in massima libertà opinioni e pareri. In 52 anni non ho mai deluso nè i miei ragazzi nè i loro genitori. Ho notato dunque una forte superficialità ma al contempo lo comprendo, perché ovunque sento il forte amore che tutti hanno per questa straordinaria storia italiana conosciuta ed amata in tutto il mondo. Il secondo aspetto è particolarmente sensibile perché, ancora una volta, tutti pretendono di sostituirsi a questa straordinaria gioventù, parlando per loro senza per questo averne la titolarità. Come si fa a dire, oggi, che questi giovani vengono influenzati? La quasi totalità degli invitati, in una forma di cooperazione, viene proprio scelta da loro: è questo il bello di un evento che si costruisce con loro e per loro. Non ho voluto conduttori: sono loro, sul palco, gli assoluti protagonisti. Senza filtri, con la qualità della loro comunicazione, sono liberi di dire, pensare, dissentire, condividere le proprie visioni con gli oltre 250 ospiti che incontreranno e con cui dibatteranno di cinema, imprenditoria, giornalismo, scienza, politica, letteratura, arte, spettacolo, sport, cultura. Non credo di dover aggiungere altro. Ho letto tanti commenti, spero di aver portato chiarezza”, conclude.

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