PD Battipaglia: Lanzara tuteli Alba. Anche nel Sad, Battipaglia isolata a causa di una sindaca autolesionista

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“Battipaglia è sempre più sola”. Il riferimento, in una nota del Pd Battipaglia guidato da Anna Raviele, è alla vicenda del Sad, che ha visto, salvo sorprese, l’elezione a presidente del sindaco di Pontecagnano Faiano Giuseppe Lanzara e a vicepresidente il sindaco di Montecorvino Pugliano Biagio Chiola. “L’ultima infelice trovata della sindaca Cecilia Francese – si legge nella nota -che prima ha convocato l’assemblea per scegliere il comune capofila del Sad (Sub-Ambito Distrettuale), e poi ha disertato l’aula nel disperato tentativo di giocare sul quorum e far saltare il tavolo, ha sancito il definitivo isolamento istituzionale di Battipaglia e di un Comune che continua, giorno dopo giorno, il suo inarrestabile processo d’involuzione. Il circolo del Partito Democratico, per l’ennesima volta, si ritrova costretto a rivolgere un appello al di fuori delle mura casalinghe: chiediamo al sindaco di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara, di tutelare il futuro di Alba, e di scongiurarne la fine garantendo i livelli occupazionali, come già sottolineato e richiesto in passato dal nostro consigliere comunale e capogruppo del Pd, Luigi D’Acampora. Ci rivolgiamo a lui innanzitutto in qualità di neo-eletto presidente del Sub Ambito Distrettuale dei Picentini (del quale Battipaglia fa parte perché escluso dalla Piana del Sele che sarebbe stato il suo inserimento naturale), e in seconda battuta perché ci ritroviamo un sindaco fenomenale nel preoccuparsi della sua leadership e dell’eterna campagna elettorale, ma incapace a risolvere i veri problemi di una città destinata al tracollo culturale ed economico, e senza nessun margine di crescita. Ci auguriamo, quantomeno, che possa ravvedersi dal presentare ricorso al Tar così come ha minacciato, siccome quest’ultimo rappresenterebbe solamente l’ennesimo esborso di denaro ai danni dei contribuenti, e di certo non risolverebbe nulla. Piuttosto sarebbe forse il caso di concentrarsi su Alba e dare risposte, ai lavoratori in primis, ma anche ai cittadini, su quello che sarà realmente il destino della partecipata che da troppi anni viene usata come strumento politico e di campagna elettorale, mentre quasi 90 famiglie sono preoccupate per il loro futuro”.

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