Pressioni sulle nomine Cgs, Canfora e Di Nesta condannati in Appello

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di Andrea Pellegrino

Confermate in Appello le condanne per Giuseppe Canfora e Bruno Di Nesta, rispettivamente ex presidente della provincia di Salerno (attuale sindaco di Sarno) ed ex direttore generale di Palazzo Sant’Agostino per le pressioni sulle nomine del Cgs, società partecipata dell’Asi.

L’accusa è di tentata concussione nei confronti dell’avvocato Gigi Cassandra, all’epoca dei fatti presidente dell’Asi di Salerno. Due anni, quindi, per Giuseppe Canfora e un anno e quattro mesi per l’ex dg Bruno Di Nesta, le pene inflitte dal Tribunale di Salerno in primo grado e ora confermate in Appello. Entrambi dovranno rifondere anche le spese legali sostenute dalla parte civile ed è stata anche respinta la richiesta di provvisionale.   

IL FATTO. La vicenda ha inizio il 12 ottobre del 2014, pochi giorni dopo la proclamazione di Canfora alla presidenza della Provincia di Salerno. L’Asi aveva provveduto ad indicare i nomi per il collegio dei revisori del Cgs (società partecipata dell’Asi) per il rinnovo dell’organo scaduto. Nomi non graditi a Canfora che, da presidente eletto, avrebbe voluto “mettere le mani” sulla partecipata. Tant’è che Cassandra riceve la prima telefonata: è Di Nesta che gli passa il presidente. Canfora chiede che le nomine siano sospese o revocate. Cassandra rispedisce al mittente la richiesta e chiede un appuntamento, fissato per qualche giorno dopo. La mattina dell’assemblea che avrebbe dovuto ratificare le nuove nomine è sempre Di Nesta a contattare Cassandra. Questa volta attraverso un sms: «Buongiorno Gigi, mi riferiscono che questa mattina il consigliere Gambardella parteciperà all’assemblea Cgs per completare il processo di nomina del Collegio sindacale. Ti rinnovo, dunque, l’invito del presidente Canfora a sospendere tali nomine, per ragioni di correttezza istituzionale. Saluti Bruno Di Nesta». Invito che cade nel vuoto anche stavolta con la ratifica, poi, delle nomine. Tant’è che nel pomeriggio arriva il secondo sms di Di Nesta: «Il presidente Canfora non ritiene più necessario l’incontro di domani mattina. Saluti, Bruno Di Nesta». è il 16 ottobre del 2014. Giorno precedente a un decreto di Canfora che sospende tutte le nomine e le designazioni del Consiglio generale e del comitato direttivo. Da qui l’apertura del contenzioso amministrativo che, nel corso del tempo, ha dato ragione a Cassandra e torto all’amministrazione provinciale. Condotte, queste, che hanno portato a processo Canfora e Di Nesta, condannati in primo grado e ora anche in Appello.

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