Prosegue la lotta dei Comitati Uniti: “Ospedale di Cava primo soccorso per i cittadini della Costiera, difendiamo diritto alla salute”

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«Ospedale smantellato, carenze di personale, di strutture e di mezzi – un diritto alla salute mercificato per mere questioni di bilancio – la situazione drammatica di una sanità pubblica che coinvolge oltre 90mila cittadini e che ormai ha assunto caratteri di emergenza sociale». Continua la protesta dei comitati cittadini in difesa dell’Ospedale di Cava de’ Tirreni dopo le manifestazioni in piazza delle ultime settimane. «L’Ospedale di Cava de ‘Tirreni, per la sua posizione strategica è da sempre il primo punto di Soccorso anche degli abitanti della Costiera Amalfitana, dunque un bacino di utenza di circa 90mila abitanti – scrive in una nota il Presidente dei Comitati Uniti di Cava, Vietri sul Mare e della Costa d’Amalfi, l’avvocato Paolo Civetta – un Presidio Ospedaliero, devastato, disintegrato da politiche gestionali sbagliate e che rasentano il disastro da molto prima della pandemia da Sars Covid- 2». I comitati denunciano la «mancanza di Chirurghi, Ortopedici, personale in Pronto Soccorso. L’Ambulatorio di Chirurgia, inoltre, è chiuso. Il servizio del 118 viene effettuato con poche ambulanze e tutte obsolete. Nemmeno più un Ambulatorio di Ginecologia per le donne» scrive Civetta. «Un’emorragia di personale e di mezzi che non accenna ad arrestarsi, ad acuire queste emergenze si aggiungono le prossime ed imminenti carenze nel reparto di chirurgia e del reparto di ortopedia per dimissioni e pensionamento di alcuni medici. Il risultato di questi numeri impietosi sono presto detti: cittadini costretti a divenire “turisti” sanitari in una via crucis non alla ricerca della fede ma della salute. Liste bloccate da anni, non sono possibili interventi chirurgici, né visite specialistiche e diagnostiche. Le attività chirurgiche possibili sono ormai ridotte alle semplici medicazioni, stessa condizione se non peggio anche per il reparto di Ortopedia. Dunque, una realtà amara tutta a svantaggio dei centri privati, per chi se lo può permettere» prosegue la nota. «Sono anni ormai che i territori di Cava de’ Tirreni e la vicina Costiera Amalfitana stanno urlando la loro rabbia, inascoltata da parte di una politica cieca e sorda che continua con infinite passerelle a celebrare successi inesistenti. Tante le manifestazioni e le istanze che noi dei Comitati Uniti abbiamo raccolto e stiamo conducendo in piazza e nei “palazzi” per rappresentare il disagio e l’emergenza di migliaia di cittadini. Un diritto alla salute calpestato e fatto passare per favore da elemosinare, da barattare. I responsabili dell’Azienda Ospedaliera Ruggi di Salerno cui dipendiamo, conoscono bene la situazione, intanto però nessuno sa quale sarà il futuro del nostro ospedale e non c’è alcuna programmazione. Per tamponare la carenza di medici – è la proposta dei Comitati Uniti della Costa d’Amalfi e Cava de’ Tirreni – servirebbero almeno tre specialisti nel reparto di Chirurgia e due al Pronto Soccorso. Servirebbero ortopedici ed internisti per il Pronto Soccorso. Senza dimenticare che il reparto di Chirurgia ormai è da anni senza un direttore di ruolo che ne rilanci la funzionalità. A ciò si aggiunge la necessità urgente di riqualificazione e ristrutturazione dei reparti e l’implementazione di nuovi macchinari. Anche su questo punto ci sono solo promesse di futuri lavori, ma in concreto il nulla!». «La nostra vicinanza e la nostra solidarietà è massima verso gli operatori sanitari, gli “angeli bianchi” che sono in trincea da anni, nonostante tutto, nonostante le vessazioni, i soprusi, costretti a subire da anni. Siamo al fianco dei nostri medici di Cava e della Costiera che hanno manifestato mercoledì 17/11, in Piazza a Roma per difendere un diritto universale, quello di ogni cittadino di essere prontamente soccorsi in caso di urgenza, un servizio del 118 ormai destinato ad estinguersi se non si fa qualcosa subito. Queste le ragioni per cui lottiamo ogni giorno. La Salute è Vita, difendiamola con ogni forza per il bene nostro, dei nostri figli, delle nostre mamme, dei nostri malati ed anziani». «Giù le mani – dichiara Paolo Civetta – dall’Ospedale di Cava de’ Tirreni, giù le mani dal diritto sacrosanto alla Salute. Basta menzogne, basta prese in giro, chiediamo rispetto della nostra dignità! Solo uniti e con una sola grande voce possiamo rivendicare i nostri diritti!».

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