Roberto Fico: «Alle regionali si parte dal laboratorio Pd – Movimento 5 Stelle»

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“La base della nostra partecipazione futura alle regionali parte dal laboratorio politico di Napoli con Pd e Movimento 5 Stelle”. Così l’ex presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico è intervenuto a Cava de’Tirreni, nel corso di un convegno sull’autonomia differenziata. Sull’autonomia differenziata, Fico è stato chiaro: “Siamo contrari all’autonomia differenziata e stiamo dando battaglia in tutt’Italia per far comprendere a tutti che questo disegno di legge scritto da Calderoli spacca il Paese non solo da Nord a sud ma da centro a periferia, che spacca la Repubblica e fa rimanere indietro i più deboli avvantaggiando solo chi è più ricco. Ma nemmeno le classi imprenditoriali del Nord hanno bisogno dell’autonomia differenziata perché hanno bisogno di un Paese unito che può programmare il suo futuro, e così non lo si può fare”.
Al convegno hanno preso parte esponenti di spicco della politica e delle istituzioni tra cui  Massimo Villone, Professore emerito Diritto Costituzionale Università degli Studi di Napoli Federico II; Franco Tavella, Segretario Generale SPI-CGIL Regione Campania; Mariolina Castellone, Vicepresidente del Senato – M5S; il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli; la coordinatrice del Movimento 5 Stelle in provincia di Salerno Virginia Villani; la Senatrice Anna Bilotti e Michele Gubitosa Deputato e Vicepresidente del M5S. A dirlo è il gruppo territoriale del Movimento 5 stelle di Cava de’ Tirreni. «Il disegno di legge presentato dal governo Meloni rischia di frantumare il Paese con gravi conseguenze sul futuro di milioni di cittadini, il rischio concreto è di creare un’Italia a diverse velocità e come sempre tutto a discapito del sud. Solo cittadini informati potranno opporsi a questa nuova deriva secessionista. Il tema è importante e merita grande attenzione e necessità di approfondimento. Ci interessava approfondire il tema dal punto di vista delle difficoltà ulteriori in questo ambito che potranno provenire dalla riforma Calderoli. Una riforma che va contro il dettato costituzionale, contraddice i principi di sussidiarietà e solidarietà della carta fondamentale, in sostanza potrebbe fare danni enormi in termini di risposte alla richiesta di sanità che arriva dai cittadini», spiegano gli attivisti del Movimento 5 Stelle. «Il Movimento 5 Stelle dice no – ha aggiunto, invece, Mariolina Castelleone – perché questo progetto è anacronistico perché dice no in quanto i divari vanno colmati e non ampliati. Due giorni fa nella Commissione del Senato (Bilancio) cui appartengo ho chiesto un’indagine conoscitiva sui profili finanziari della legge che non verranno affrontati per come è organizzato il dibattito parlamentare. Con mia grande sorpresa soprattutto alla luce dei rilievi della Commissione Europea sono stata appoggiata non solo da tutta l’opposizione anche da due forze di maggioranza, Fratelli d’Italia e Forza Italia, dunque la Lega è rimasta isolata in commissione. Dunque il nostro obiettivo è quello di far si che il fronte del no si ampli sempre di più e che i cittadini divengano sempre più consapevoli dei rischi di questo modello, coinvolgendo anche tutti i parlamentari che giungono da zone svantaggiate».

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