Ruba due milioni di euro al suo ex marito, una lotta che continua da 15 anni

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L’ingegnere De Donato chiede giustizia nei confronti della sua ex moglie Anna Vitolo

Dopo 15 anni di lotta e 14 cause tra penali e civili vinte, non si è ancora conclusa la vicenda incredibile che ha coinvolto l’ingegner Salvatore De Donato e la sua ex moglie Anna Vitolo, avvocatessa originaria di Castiglione dei Genovesi. “Sembrava che la questione andasse a definizione a nostro vantaggio ma si è dovuto ricorrere ad un’interpellanza al procuratore capo di Salerno di cui si attende la risposta – commenta l’ingegnere De Donato intervistato in esclusiva sulla sua questione personale – Questa Anna Vitolo, nonostante fosse un avvocato, è una delinquente seriale come dimostrano tutte le cause civili e penali dove lei è stata condannata ed ha fatto sparire i soldi abilmente con l’aiuto prima del padre, poi deceduto e tramite il marito Novellino Terenzio”. Nonostante tutte le ricerche che De Donato con i suoi legali hanno effettuato per capire che fine abbiamo fatto i soldi che illecitamente la Vitolo ha preso all’ingegnere, resta il fatto che ad oggi, pur con la giustizia a favore, i circa due milioni di euro non sono stati restituiti come doveva essere di diritto. Ed a tal proposito, in modo amareggiato l’ingegnere De Donato si riferisce, nella sua intervista, anche a colui che ha effettuato le indagini del caso, il maresciallo della Guardia di Finanza della sezione di Salerno, signor Sabella. “Il maresciallo della Guardia di Finanza di Salerno non ha pienamente preso visione delle carte che noi abbiamo rintracciato, con nostri onori ed oneri riportato sulla querela fatta dopo l’archiviazione. Evidentemente il Maresciallo Sabella, anziché seguire semplicemente il flusso dei soldi sottratti, non vuole leggere quello che invece noi gli abbiamo riportato nella denuncia-querela, cosa che doveva fare lui di sua iniziativa. Questa giostra dura da 15 anni, dopo due archiviazioni da parte del PM a seguito dell’azione inefficiente delle indagini svolte dallo stesso maresciallo Sabella, mi son dovuto rivolgere ad un’interrogazione direttamente al procuratore capo, il tutto dopo ben14 cause con esito positivo per me” – conclude l’ingegnere De Donato.

Il caso

L’ingegnere romano Salvatore De Donato, era sposato fin dal 2004 con l’avvocato salernitano, originaria di Castiglione dei Genovesi, Anna Vitolo. Tutto cominciò un anno e mezzo dopo il matrimonio con la richiesta di divorzio da parte della donna, poi ottenuto come anche nella sede della Sacra Rota. Pochi mesi prima, la Vitolo aveva attuato un piano di disimpegno di tutti i suoi beni compreso un appartamento a Salerno. Poi quando l’ingegnere Di Donato per motivi di salute doveva ricoverarsi in clinica Quisisana di Roma, e prima di ciò aveva cointestato il suo conto corrente bancario con la firma dell’allora moglie visto che la situazione era abbastanza critica. La donna si era poi presentata con il notaio per effettuare un prelievo che poi era il provento di alcune vendite immobiliari che l’ingegnere aveva fatto. Il direttore della banca aveva provato più volte ad avvisarlo ma, visto il ricovero d’urgenza, lo stesso malcapitato era sprovvisto del cellulare, lasciato a casa. Davanti a ciò, il direttore della banca ha dovuto per forza di cose concedere quel prelievo. Un piano ben congegnato dall’inizio sfruttando mostruosamente e freddamente i problemi di salute del povero ingegnere De Donato. In un sol colpo la furba avvocatessa era riuscita a sottrarre circa 2 milioni di euro e poi, per evitare troppe grane giudiziarie ha falsificato un atto in cui dichiarava di aver restituito circa 1 milione e 600 mila; quel foglio e vari movimenti bancari per farla franca con il supporto del padre prima e del suo marito poi.

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