Per un errore materiale sul punteggio attribuito alle società per la premialità relativa alla tempistica per completare la struttura, l’appalto per la realizzazione del nuovo ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona è stato assegnato al Consorzio Sis. Una vicenda che ha dell’incredibile se si pensa che lo scorso 16 giugno ad aggiudicarsi l’opera era stato il raggruppamento Eteria, che unisce gli imprenditori Caltagirone, Gavio e Icop. Tra le sue consorziate anche la Rcm Costruzioni della famiglia Rainone. Il 7 luglio, infatti, la commissione regionale ci ripensa, rivedendo la graduatoria finale a favore del Consorzio Sis proprio perché quest’ultimo – a differenza delle altre due società che avevano fissato in 1000 giorni, Eteria, e in 960 giorni, Pizzarotti, il completamento dei lavori – ha presentato il ribasso maggiore, solo 896 giorni. In pratica circa quattro mesi in meno rispetto a quanto stabilito da Palazzo Santa Lucia, 1020 giorni. Un “cambiamento di rotta” – relativo ai punteggi assegnati dalla commissione per l’offerta tempo – che manderà in fumo circa 41 milioni di euro. Infatti, rispetto alla base d’asta di 367 milioni di euro, la Rti con Eteria aveva offerto un ribasso economico del 12,23%, la Pizzarotti di Parma dell’8,25% mentre il Consorzio Sis dello 0,98%. Il conto è semplice. Il 12,23% di 367.000.000 di euro è € 44.884.100, mentre lo 0,98% è € 3.596.600. Scegliendo il Consorzio Cis piuttosto che Eteria si è passati, per le casse regionali, da una spesa di € 322.115.900 a € 363.403.400. Basta sottrarre per accorgersi del surplus di circa 41.000.000 di euro a carico della Regione. Ora il pericolo è di trovarsi subissati dai ricorsi che potrebbero rallentare seriamente l’apertura del cantiere. Intanto il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale del partito in Campania, annuncia: “Presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e un esposto alla Corte dei Conti affinché si faccia piena luce su questa assurda quanto paradossale vicenda”.
Antonio Capozzolo