di Tonino Saviello
Raffaele Russo, conosciuto nel mondo del tifo salernitano come il “Vichingo”, salernitano verace, ha diviso la sua vita in trittico: il grande amore per la Salernitana, la fede religiosa e la passione per il ballo. Raffaele è un uomo buono, disponibile con tutti, sempre impegnato nel sociale, come la raccolta fondi per il tifosissimo granata Armandino e quella per una bimba di Portogruaro, Nina, affetta da una malattia rara.
Il Vichingo è un portatore in varie processioni: si carica sulle spalle le statue di San Giuseppe, la Madonna di Costantinopoli, la Madonna del Carmelo, Sant’Anna, Santa Lucia e molte volte viene chiamato da altre città e paesi circostanti per organizzare le paranze. Sin da piccolo Raffaele aveva la Salernitana nel cuore: tra gli anni ’80 e ’90 con un gruppo di amici e Maurizio Tagliaferri ha creato il club granata “Plaitano”, in memoria di un tifoso morto sul campo al Vestuti.
Durante tutta la settimana dopo il lavoro, insieme ai suoi amici del club, organizzava le coreografie e gli inni per le partite, sia per quelle casalinghe che per le trasferte, diventando un mito per la Salerno granata. Trascorsi alcuni anni, con altri amici e il figlio ha creato un altro club “Franca Kaotica Salerno”, instaurando rapporti stretti con le tifoserie di Bari, Monopoli, Reggina, Brescia.
E’ il capo ultras per eccellenza: lui si posiziona nella parte alta della Curva Sud Siberiano, su una balaustra dove dà i comandi ai tifosi circa i cori da intonare per supportare la squadra. Con la sua compagna di vita, Rosa Amato, si avvicina al ballo: prende lezioni di salsa-rueda e social dance in una nota scuola di danza salernitana la Asd Dance Fitness New Age Salerno.
Raffaele sa farsi amare dai più piccini ai grandi, punto di riferimento per molti. Per il nostro amico Vichingo che ultimamente ha festeggiato l’onomastico, un augurio speciale, per un uomo altrettanto speciale di una lunga vita. Salerno granata ti ringrazia.
