Sanità, sviluppo del territorio e tecnologie: parola a Pellegrino

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Il noto imprenditore e farmacista racconta la sua visione tra presente e futuro.

di Davide Bottiglieri

Da sempre ci si lamenta della difficoltà del Mezzogiorno nell’affacciarsi al terzo settore. In effetti, in un territorio la cui economia storicamente si basa sull’agricoltura e l’allevamento, già riuscire a oliare gli ingranaggi del turismo è stata impresa non facile e (parzialmente) riuscita davvero solo da pochi anni.

Eppure la tecnologia da qualche decennio fa passi da gigante, costringendo gli imprenditori ad adeguarsi ai tempi, nel tentativo di tenere botta a un mercato sempre più competitivo e globale. Servizi pubblici, trasporti, telecomunicazioni e servizi sanitari non sono certo i settori in cui la nostra regione eccelle, tuttavia a viaggiare controcorrente, nell’affannoso tentativo di dettare il ritmo verso un progresso sempre più necessario, ci sono professionisti che guardano al futuro con coraggio e voglia di mettersi in gioco.

Uno tra questi è Nicola Pellegrino, farmacista e imprenditore, fondatore di Semprefarmacia S.r.l, un esempio di come l’industria 4.0 e 5.0 possa insidiarsi efficacemente e una piccola rivoluzione si possa fare, anche lì dove il terreno sembra – erroneamente – poco fertile.

– Dove è nata l’esigenza di introdurre le nuove tecnologie nel mondo farmaceutico?

“Parte tutto da una visione: l’idea di concepire una farmacia come un presidio di sanità locale che possa integrarsi con efficacia all’interno del circuito medico – ospedale. La farmacia non è solo uno smercio di farmaci, ma può e deve essere un punto di riferimento sanitario e quindi deve fornire determinati servizi. Se si entra nella concezione che bisogna fare l’interesse del paziente e del cliente, allora viene facile comprendere dove poter migliorare una farmacia. Ci si deve evolvere per aumentare l’efficienza e da qui il piacere di introdurre robot collaborativi, che possano garantire un servizio ottimale al paziente. Per fare questo è necessario un continuo aggiornamento dei farmacisti, che sono formati per essere preparati sui processi di digitalizzazione a supporto della quotidiana attività. Non solo robot, ma anche il magazzino è stato sottoposto a un marcato processo di digitalizzazione: una catena di montaggio digitale che assicura il continuo riempimento del deposito al fine di non arrivare in emergenza farmaci.”

– Si deduce che la nascita di Semprefarmacia.it, piattaforma per l’acquisto di prodotti online, sia stato un passo fisiologico.

“Lo è sempre se si mette al centro della visione la cura del paziente o del cliente. L’acquisto dei prodotti online è un fenomeno che è andato incrementandosi vertiginosamente negli anni e non si poteva rimanere indietro. Da qui il creare una piattaforma user-friendly che permetta a chiunque di acquistare comodamente da casa il prodotto che preferisce, beneficiando di un’assistenza personale, non bot – per intenderci –, se richiesta. La possibilità di recensire il servizio ci permette di avere feedback direttamente dal consumatore e migliorare di volta in volta. L’implementazione di tutte le tecnologie cloud, come l’archiviazione online delle informazioni, l’uso del cloud computing, di servizi esterni di analisi dati, ci permette di studiare e perfezionarci ad ogni vendita. Il sistema di sicurezza informatica garantisce inoltre la protezione di dati sensibili di chi acquista dalla piattaforma. Questo servizio si è dimostrato cruciale durante l’emergenza pandemica, durante la quale si è preferito di gran lunga comprare in rete piuttosto che rischiare il contagio in farmacia.”

– Un’impalcatura che sembra semplice, ma che in realtà richiede l’impegno di un numero importante di professionisti, a dispetto di chi teme che la digitalizzazione possa ridurre posti di lavoro.

“La mia è una vera e propria azienda divisa in settori. Il reparto Ricerca e sviluppo cerca e sperimenta nuove tecnologie da applicare. Abbiamo un e-commerce manager, un responsabile hardware, una social media manger che si interfaccia con il reparto marketing, chi è all’interno dell’amministrazione dell’azienda, chi è deputato al back-office e chi al magazzino, senza contare la produzione farmaceutica. Un sistema che non definirei piramidale, ma circolare, in cui tutti gli ingranaggi della macchina sono fondamentali.”

– Come si tiene amalgamato un team così esteso ed eterogeneo?

“Ogni mio collaboratore ha ben chiaro quali sono gli obiettivi e si sente parte di un progetto. Così come insieme ragioniamo con il cliente, così io – che sono il responsabile – devo ragionare con i miei collaboratori: il loro stare bene è centrale per l’azienda. Credo che la felicità sia il vero motore di qualsiasi impresa, è mia cura assicurarmi che chi lavora con me lo faccia con piacere e che non abbia problemi. Certo, organizzare cene o feste aziendali divertenti aiuta!”

– Se la cura e lo sviluppo del territorio sono centrali nella sua visione, verso quali orizzonti vuole spingere la sua realtà?

“È innegabile che non siamo isole, pertanto molto di quello che posso fare è legato anche a decisioni ministeriali. Resto dell’idea che se l’adeguamento legale in ambito sanitario viaggiasse con la medesima velocità con cui galoppa la tecnologia, i fruitori della stessa ne beneficerebbero molto di più. Mi piacerebbe che si sburocratizzasse l’intero sistema sanitario e farmaceutico e si rendesse più veloce ed efficace la comunicazione all’interno del triangolo medico – ospedale – farmacia. Al di là di questo, credo molto nella frontiera della telemedicina, che potrebbe giovare tantissimo al paziente, a cui può essere data la possibilità di avere un consulto specialistico vicino casa, risparmiando viaggi faticosi e onerosi. Osserverò sempre con grande curiosità il processo tecnologico, al fine di metterlo al servizio della popolazione. La stessa industria 5.0, un paradigma focalizzato sulle persone e sull’ambiente, quindi su qualità della vita e sostenibilità al centro del processo di produzione, con il supporto delle tecnologie dell’industria 4.0, è una frontiera verso cui lanciarsi con fiducia e che sto già toccando. Il territorio salernitano ha molto da offrire e può, con i giusti stimoli, essere fiore all’occhiello dell’intera Campania in termini di tecnologie e servizi d’avanguardia.”

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