Tagli al Mercadante di Napoli, De Luca: “Qui cafoni che ricattano, cacci decine di milioni e fanno polemica.. vadano al diavolo”

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“Ci sono dei cafoni a Napoli che rimangono cafoni e che immaginano di poter ricattare un’istituzione. Ho cercato di spiegare che questa storia a Napoli è finita”. Lo dice il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento su quanto accaduto ieri in occasione di una conferenza stampa al teatro Mercadante di Napoli: il direttore Roberto Andò ha annunciato lo stop alla rassegna ‘Pompeii Theatrum Mundi’ a causa di un taglio di fondi da parte della Regione. “Quando si fa la programmazione culturale – spiega il governatore -, prima si approvano i bilanci e poi si decide quello che si programma. Ma c’è un’antica tradizione a Napoli per cui si fa tutto il contrario. Ognuno programma ‘a capocchia’, cioè mette in piedi le cose che gli piacciono e poi ricatta l’istituzione chiedendo soldi: “O mi date i soldi o faccio la conferenza stampa”… A me le conferenze stampa fatte per ricattare attivano la circolazione, mi fanno stare meglio”. “Sono del tutto indifferente ai ricatti che vengono operati da sempre. O ci date o facciamo… Voi – insiste De Luca – fate quello che volete, con la Regione Campania bisogna avere rispetto”. “Se contesto qualcosa al CdA del teatro? Io non contesto assolutamente niente – risponde il presidente della Regione -. Cosa c’è da contestare a un’istituzione che è quella che finanzia di più essendo in minoranza nel CdA? Qui siamo alla follia pura: gente che ha perso il senso della realtà. Non devo contestare assolutamente niente, sono gli altri che devono dire se hanno deciso di tornare con i piedi per terra o pensano di continuare a vivere di parassitismo come storicamente è avvenuto. Quando diminuiscono le risorse in un’istituzione si ha il dovere di fare i conti e bisogna rispettare le istituzioni. Non è che qualche signore ha avuto una rendita, un’eredità di famiglia. Deve avere rispetto anche se un’istituzione dà un euro di contributo. Qui siamo arrivati al punto che cacci decine di milioni di euro e pure fanno polemica. Ma che vadano al diavolo, punto e basta. Rispetto e buona educazione”.

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