Thriller d’elezione

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di Vincenzo Benvenuto

«Ai suoi tempi…» – e ti aspetteresti di sentire che i treni passavano in orario o che si lasciava la porta delle case aperta. E invece, a Salerno, la storica frase viene completata con il più pratico dei «col piffero che i sei consiglieri sarebbero usciti dalla maggioranza!» Hai voglia, allora, a dire che c’è quell’altro Vincenzo ma che, in realtà, fin dall’alba dei tuoi rigurgiti adolescenziali, c’è stato sempre Lui nel più sacrilego dei “Salerno è mia e io la difendo”: la verità è che l’imperio, per quanto condizionante di per sé, ha bisogno della carne e del sangue del dictator per svolgere appieno la sua funzione deterrente.

E allora, con l’uscita dalla maggioranza dei sei consiglieri, si è potuta finalmente denunciare “urbi et orbi” la nudità del re. Il monolite deluchiano, per sé o per interposta persona, ha mostrato il montaliano varco: pertugio, in verità, troppo angusto per le ambizioni dei tanti che vorrebbero penetrarvi per rovesciarlo (il potere).

La palma del primo va all’agente immobiliare Maurizio Basso: è da una vita, ormai, che vedo il suo volto su pochi ma strategici manifesti elettorali. Ma al Basso va anche la palma del più originale dei candidati: in pieno, immobilizzante lockdown, il suo “Movimentiamoci” è stato un surreale quanto provocatorio slogan. Per quanto riguarda gli altri candidati a sindaco pronti, lancia in resta, ad assalire la diligenza del “Vincenzo al quadrato”, avremmo (il condizionale è d’obbligo), nell’ordine: l’attivo avv. Antonio Cammarota, presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Salerno appoggiato, oltre che dalla sua storica lista “La Nostra Libertà”, almeno da un’altra lista; il vulcanico e ambizioso avv. Michele Sarno che si pone come il fattore aggregante di una compagine politicamente molto larga che possa fargli da trampolino di lancio per il suo approdo al Comune di Salerno. Continuando su questa falsariga conservatrice-moderata, ma stavolta “dura e pura”, il centrodestra dovrebbe scendere in campo con una sola squadra: Dante Santoro o Gennaro Esposito a guidarla?

Per il Movimento Cinque Stelle, uguale incertezza: probabili tre liste civiche, con candidato a sindaco uno tra Andrea Cioffi e Nicola Provenza.

E la Sinistra? Una riflessione lunga e approfondita tra una sola lista (“Salerno di Tutti”) o più liste, per cercare di portare il maggior numero di consiglieri possibili sugli scranni di Palazzo di Città. E ancora, per quanto riguarda il bastone del comando, affidarsi all’ “usato sicuro” (Giampaolo Lambiase) che si è intestato molte e convincenti battaglie nella sua consiliatura, o aspettare il Godot di turno eventualmente capace di moltiplicare voti e consiglieri?

Sullo sfondo, una vasta e composita coalizione in cerca d’autore: “l’Altra Salerno”, con Andrea De Simone candidato a Sindaco?

Al momento, il risiko delle candidature è questo. Nell’aria, una tensione degna del miglior thriller, in attesa di ulteriori e certi sviluppi.

E il morto? Niente morto: la presenza del cadavere non è necessaria nel genere thriller. In ogni caso, se proprio ci dovesse essere, speriamo solo che la parte del morto non venga recitata dall’amministrazione civica salernitana.

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