«Un privilegio combattere per gli altri»

di Adriano Rescigno

Ultimo si racconta. In occasione del premio legalità “Sant’Alfonso” 2019 conferitogli dall’arcidiocesi Amalfi – Cava de’ Tirreni, il colonnello Sergio De Caprio ha avuto la possibilità di raccontarsi e raccontare la vita all’interno dell’Arma e della “Crimor”, oggi smantellato, gruppo specializzato all’interno dei Ros che si occupò non solo della cattura del capo della cupola mafiosa Totò Riina, ma anche dell’inchiesta “Duomo Connection” che accertò un’intensa attività edilizia della malavita siciliana, realizzata – secondo l’accusa – con la collaborazione degli imprenditori Sergio Coraglia e Gaetano Nobile.

Poi ancora il rapporto con i suoi uomini, con la divisa e con lo stato. «Alla base della Crimor c’è la fratellanza – dice il colonnello De Caprio – anche se ora non esiste più e tutti i miei carabinieri sono stati demansionati; quella fratellanza che viene dai nostri nonni che si tenevano per mano nei rifugi durante la seconda guerra mondiale, quelle radici che non vanno mai dimenticate».

«Eravamo, siamo quello che siamo, perché c’è un amore, come in una famiglia: quando si vince o si perde nella battaglia, quando si condivide la strada, c’è fratellanza – conclude Ultimo – chi ha più capacità di donarsi è più alto in grado e più alta è la sua autorità».

In merito alla “Duomo Connection”, Ultimo sottolinea: «Abbiamo fatto solo il nostro lavoro, in base alle tecniche investigative che ci ha tramandato il generale Dalla Chiesa. Osservare in maniera esasperata senza avere il pregiudizio iniziale sugli indagati, perché è l’attività che dà l’esito, non il pregiudizio».

E sul ruolo dei carabinieri e dell’Arma dice: «Alcuni si arruolano per avere un minimo di potere in più, io sono diventato carabiniere per perseguire quel dettato secondo cui la legge è uguale per tutti. Non è un sacrificio: è un privilegio combattere per gli altri. La gioia degli altri è la mia e la nostra».

«Quella che indossiamo è una divisa amara – termina il colonnello – che educa a quel sacrificio che non paga, a difesa di quella comunità onesta che, anche se litiga, alla fine si prende per mano».

“Ultimo” non si nega nemmeno alla trattazione di alcune sconfitte investigative come il caso “Consip” o “Cpl – Concordia” ad Ischia quando era a capo del Noe: «Hanno vinto perché il mio gruppo non esiste più ma io sono fiero di tutti i carabinieri che hanno lavorato con me, li porto nel cuore». 

Published by
Redazione