di Aniello Ragone
Tra la notte del 23 e la mattina del 24 ottobre del 1910, un terribile nubifragio si abbatté sulla “Divina”, causando danni ingenti a diverse località. Casamicciola, Lacco Ameno (entrambe sull’isola di Ischia) e alcuni comuni vesuviani nella zona tra Portici e Torre Annunziata dovettero affrontare le inondazioni e le frane causate dalle abbondanti piogge.
A subire i danni maggiori fu, invece, il piccolo comune di Cetara (autonomo dal 1833). Il borgo marinaro contò 111 vittime e molte aree urbane furono distrutte. I danni maggiori si registrarono a Casa Genovino; parte della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli crollò e la strada principale fu completamente sommersa dai detriti trasportati dalle acque.
La notizia venne riportata da tutti i quotidiani nazionali e non e, in breve tempo, si organizzarono delle raccolte fondi per i primi soccorsi alla popolazione rimasta senza beni. Anche l’intervento del governo non si fece attendere. Infatti, già il 24 ottobre 1910, il Consiglio dei ministri, presieduto dall’onorevole Luigi Luzzatti, deliberò i primi soccorsi.
Il Giornale della provincia il 29 ottobre titolava “Il Re e S.E. Sacchi tra la sventura e il dolore”. Sua Eccellenza Ettore Sacchi, infatti, pervenne poco prima di Sua Altezza il Re. La venuta di Vittorio Emanuele III fu di particolare interesse, tanto che la visita fu riportata, in copertina, dalla Domenica del Corriere del 6-13 novembre 1910 con illustrazione di Beltrame.
Il tremendo nubifragio ebbe un drastico impatto anche sull’assetto del territorio. Il torrente, che prima arrivava al mare attraverso un percorso tortuoso (e che si diramava in un doppio corso verso il mare), venne racchiuso in un alveo molto che confluiva al mare in maniera più lineare e che resterà tale fino alla fine degli anni settanta del 1900. Proprio in quegli anni, il torrente stesso, fu coperto fino all’attuale Piazza Europa, terminando la realizzazione dell’attuale assetto territoriale del comune.
Nel 2010 Matteo Giordano (in collaborazione con il Comune di Cetara e con l’associazione Costiera Immagine – Cetara) ha realizzato uno video per l’anniversario del centenario dell’alluvione. Le ricerche storiche sono state condotte dall’architetto Giuseppe Liguori e il commento curato da Francesco Crisci. Le modifiche dell’assetto urbano post alluvione 1910 hanno permesso a Cetara di non subire ulteriori danni, quelli che l’alluvione del 1954 ha arrecato a numerosi comuni vicini.