Ianniello tra teatro, tv e scrittura: “L’Enrico attore è diverso dall’Enrico scrittore”

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di Annarita Caramico

È spesso e volentieri interessante quando va a rompersi la quarta parete e del personaggio magari più o meno seguito, più o meno apprezzato, si va a scoprire la persona. È questo che è successo mercoledì 23 giugno presso il Convitto Nazionale di Salerno. Enrico Ianniello, attore e scrittore, era lì per presentare il suo ultimo sforzo letterario, ‘Alfredino, laggiù’, edito Feltrinelli. A condurre l’evento Paolo Di Paolo. Lo stesso Ianniello a un certo punto ha detto che le persone, il pubblico medio, da lui si aspetta le battute del commissario Vincenzo Nappi da lui interpretato ormai per 6 stagioni nella serie rai ‘Un passo dal cielo’. O anche potrebbero aspettarsi il dottor Modo, medico legale antifascista del ‘Commissario Ricciardi’. Ecco, l’Enrico attore è un po’ diverso dall’Enrico scrittore e assolutamente non di minor successo o dotato di un minor brio ma va a sviluppare tematiche diverse nei suoi manoscritti, più profonde. In ‘Alfredino, laggiù’, Ianniello attraverso la vicenda molto nota del piccolo Alfredino Rampi non vuole ricostruire un triste fatto di cronaca di parecchi anni fa: Ianniello vuole portare il suo personaggio in primis, sé stesso e perché no ogni lettore a guardare e osservare il pozzo che ci portiamo dentro. Quel pozzo costituito dalle nostre paure, insicurezze, verità, quel pozzo un po’ oscuro che però può essere anche una caverna di Platone da cui uscire con una maggiore consapevolezza di noi stessi. Ianniello ha inoltre tenuto a ribadire, sollecitato da alcune domande del pubblico partecipante all’evento di Salerno Letteratura, che forse è più difficile la sua attività di scrittore perché come tale è solo anche se circondato da una miriade di personaggi come è già capitato nel suo ‘La Compagnia delle Illusioni’. Il bello di questi incontri e il meraviglioso di Festival come quello di Salerno Letteratura è di rendere l’attore, lo scrittore, la celebrità una persona. In quanto tale può piacere o meno, ovviamente, come può essere gradevole o meno ciò che dice e scrive ma è innegabile che usciti da quell’incontro si ha quasi la percezione di aver avuto una chiacchierata con un amico che ha avuto il coraggio di raccontare un po’ in più di sé avvicinandosi in modo viscerale al suo pubblico. Battute ma anche momenti di serietà, un accenno alle fiction e uno al teatro, e molte riflessioni sulle infinite possibilità di arricchimento che la scrittura sa e continua a regalare a tutti noi sono i nodi focali dell’incontro con questo istrionico casertano che è Enrico Ianniello. 

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