Basket, Aniello Longobardi: “Voltare pagina tagliando i costi”

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di Matteo Maiorano – Quando la crisi sarà alle spalle, bisognerà ricostruire da zero. Trovare nuove condizioni per uno sport, il basket, che da anni vive poco sopra la linea della sostenibilità comune, che necessità ora più che mai di un ridimensionamento complessivo. Perché peggio di una crisi c’è solo il non aver imparato nulla dalle macerie lasciate. Nello Longobardi, presidente del club gialloblù e autore del miracolo sportivo scafatese, studia con attenzione le conseguenze che il coronavirus sta portando al mondo dello sport. La stagione, cancellata per noti motivi, resterà negli annali dello sport: “L’accesso alla Final Four di Supercoppa Lnp aveva certificato l’ottimo avvio di stagione – dichiara patron Longobardi – dopodiché la squadra ha dovuto far fronte ad una serie di infortuni che hanno inevitabilmente compromesso la prima parte di campionato. A febbraio la situazione sembrava indirizzarsi verso i binari giusti, ma lo stop ha irrimediabilmente interrotto la strada versi i play-off”. La Fip è stata tra le prime federazioni a decretare la cancellazione dei campionati in essere: “Decisione mai messa in discussione dalle società. Il reale problema è dato dagli aiuti economici rivolti ai club – precisa Longobardi – perché i 4 milioni previsti sono, in realtà, sgravi non certo determinanti ai fini dei costi complessivi per l’iscrizione e spese annesse cui dobbiamo far fronte ogni anno. Bisogna mettere al centro i progetti delle società: il basket vive un momento molto delicato e vorrei che i privilegi dei pochi che incassano venissero messi in secondo piano rispetto alle esigenze reali degli investitori”. Un cambio di marcia è inevitabile, alla luce dei recenti accadimenti: “In A2 cambieranno molte cose: il 50% delle società non riuscirà ad iscriversi. Ritengo sia fondamentale una riduzione degli organici, magari contemplando l’idea di ridurre trasferte lunghe che gravano inevitabilmente sui nostri bilanci. Gli sponsor, voce fondamentale nella voce riferita alle entrate, non saranno in grado di garantire sostegno economico ai club”. L’unica alternativa è quella di ridimensionare i costi di gestione complessivi: “L’economia che gravita intorno allo sport è complessa: il sistema delle imposte va ricalcolato secondo nuove esigenze comuni, bisogna ridurre i costi relativi alle spese per staff e federazione. Il basket deve voltare pagina al più presto”. Al vaglio l’ipotesi di ripartenza dei campionati al prossimo gennaio: “È una possibilità. Basti pensare che i cestisti, a seguito dello stop in corso, avranno bisogno di 2 o 3 mesi per riprendere la forma ideale. Scafati, inoltre, scarta a priori la possibilità di giocare senza pubblico: si torna al PalaMangano solo nel caso in cui avremo la possibilità di essere accompagnati dal nostro caloroso pubblico”. Nota a margine: lo scorso aprile è scomparso Franco Lauro, voce iconica del mondo Rai che ha accompagnato la promozione di Scafati in A1 con un countdown entrato nella memoria collettiva degli amanti della palla a spicchi: “Era una persona illuminante, con competenze e professionalità fuori dal comune. Diverse le occasioni che mi riportano alla memoria Franco: a Roma lo incontravo spesso quando portava il cane a passeggio, nei bar, al ristorante. Porterò sempre nei miei ricordi il suo sorriso e il grande amore per il basket, che ha voluto condividere con noi quell’indimenticabile 13 aprile del 2006, quando Scafati entrò per la prima volta nell’olimpo della pallacanestro nazionale”.

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