Arriva il rinnovo per il capitano: «Salerno, quanto talento in vasca»

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di Matteo Maiorano

A nuoto tra mille emozioni. Perifrasi di una carriera vissuta tra alti e bassi, che ha fatto avvicinare tanti salernitani ad uno degli sport che da anni porta maggior lustro al nostro territorio. Andrea Scotti Galletta non è solo atleta, ma maestro, riferimento e artista della pallanuoto. Difensore della Rari Nantes Salerno, da anni cura la crescita umana e sportiva dei pallanuotisti salernitani, ma soprattutto lavora per far emergere i tanti talenti della nostra città. Con i giallorossi, Scotti Galletta quest’estate ha maturato una promozione meravigliosa in A1, frutto della dedizione, del sano lavoro e dell’amore verso questi colori che dal lontano ’93 provavano la risalita nell’olimpo della pallanuoto. A Latina il 26 giugno scorso la mente del capitano è andata alle giornate trascorse in vasca con i compagni, ai consigli dispensati ai più giovani che tra mille difficoltà hanno deciso di diventare uomini nell’acqua della Simone Vitale e che un giorno proveranno a bissare i successi della prima squadra.

Quello dello scorso campionato rappresenta un trionfo storico per lo sport salernitano. Quando avete compreso che eravate vicinissimi alla promozione in A1?

«Le imprese non si costruiscono in un giorno: erano ormai tre anni che inseguivamo questa promozione ed è finalmente arrivata. Abbiamo raggiunto una maturità fisica, tecnica, tattica e mentale che ci ha permesso di condurre il campionato dalle primissime giornate e poi di superare lo scoglio dei playoff. La prima finale con il Latina è stata la partita decisiva, dove abbiamo realmente compreso che ce l’avremmo fatta. Con un quarto tempo stratosferico abbiamo ribaltato l’incontro».

Il successo mondiale di Vincenzo Dolce riallaccia il discorso con il trionfo azzurro da parte del team U-20 giallorosso. Salerno rappresenta una cantera molto interessante: quali sono i nuovi prospetti da seguire?

«Dolce fa parte di una schiera di salernitani che è dovuta emigrare per trovare le sue fortune, mentre credo che adesso le nuove generazioni devono sognare di arrivare in A1 o in Nazionale con la squadra della propria città. La Rari Nantes ha tutto per creare un modello vincente a lungo termine per la prima squadra e per le giovanili. Parlare dei singoli in questi casi non fa bene, ma ci sono 7/8 ragazzi che crescendo e maturando possono ambire al grande salto. Mi voglio complimentare con Vincenzo per l’ottimo mondiale fatto, ha dimostrato qualità e soprattutto personalità. Ora non deve rilassarsi che entrare nella rosa olimpica sarà ancora più difficile. Ha dalla sua la possibilità di svolgere più ruoli».

L’anno prossimo tornerà a giocare alla Scandone, laddove ha costruito una fetta importante della propria carriera…

«Alla mia età e con la mia esperienza, l’emozione è un sentimento che non mi assale più, ma sono curioso di giocarci dopo i lavori delle Universiadi. La Scandone è la storia della pallanuoto, ho avuto la fortuna di giocare e vincere davanti a 6/7000 persone. Spero che la situazione a Napoli migliori ed i circoli tornino ad investire per tornare al vertice».

Cosa c’è da aspettarsi in casa Rari in vista della prossima stagione?

«Sarà un campionato molto difficile, l’obiettivo sarà la salvezza. Avremmo molti ragazzi esordienti e quindi dovremmo lavorare ancora di più per raggiungere la meta».

Pochi giorni fa è arrivato il rinnovo con la Rari, segno che la società punta sulla sua esperienza per mantenere la categoria…

«Ringrazio il presidente Gallozzi per la possibilità, non so per quanto ancora giocherò, ma so che per me la Rari Nantes Salerno sarà sempre una seconda famiglia e darò tutto me stesso per mantenere la serie A1 per quest’anno e quelli a venire».

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