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sabato, 27 Aprile 2024
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Avevano chiuso i Teatri!

di Gaetano Stella

Era una bellissima giornata di sole. La città era splendidamente pulita, le strade, di fresco asfaltate, raccoglievano auto meccanicamente perfette, super accessoriate, che, come in uno spartito musicale, si fermavano ai semafori rossi, per ripartire, con tempo perfetto, al verde. La città mi sembrava di conoscerla… ma non ne ero sicuro! Intanto vedevo a destra e sinistra della strada magnifici palazzi che, nell’assoluto rispetto del piano regolatore, disegnavano gradevoli scorci cromaticamente perfetti. Era evidente che quei palazzi erano stati costruiti a regola d’arte, sia nei materiali, sia nel rispetto delle varie leggi: antisismica, isolamento termico, efficienza energetica ecc. Più la guardavo quella città e più mi sembrava stranamente sconosciuta! Arrivato nella zona industriale, rimasi assolutamente senza fiato… Le fabbriche lavorano a pieno regime senza emettere nessun fumo tossico, e i rifiuti speciali, venivano accuratamente raccolti e smaltiti in assoluta sicurezza. Ero euforico, perciò di corsa andai nella piazza centrale della città, pensando che quello era il cuore pulsante di tutta quella meraviglia e, in effetti, alzai gli occhi e vidi tanti maxi schermi su cui venivano proiettate notizie ed informazioni che erano di straordinaria importanza per tutti gli abitanti, ma la cosa più sconvolgente era la possibilità che ognuno aveva di rapportarsi con l’altro! Era facilissimo, bastava collegarsi con una tastiera con uno dei maxi schermi e creare un incontro, una riunione… una cosa meravigliosa! L’unico rammarico era quel senso di incertezza che provavo: quella città la conoscevo? Comunque sentivo di voler esprimere tutta la mia soddisfazione, sentivo che avevo bisogno di confrontarmi con qualcuno, per conoscere, per capire meglio, per sapere. Le persone? Certo che c’erano e, devo dire, che mi avevano impressionato per l’eleganza, era evidente che erano state modernizzate anche le industrie tessili e di abbigliamento. Insomma, in quella città era stato fatto uno straordinario lavoro per migliorare la qualità della vita, erano stati impegnati mezzi, risorse, energie per rendere più vivibile la vita di quei fortunati cittadini! Dovevo parlare con qualcuno… assolutamente. Mi avvicinai ad uno di loro e gli chiesi quanto si sentiva felice… mi guardò, senza sorridere (mi colpirono gli occhi spenti!) e non mi rispose, poi si allontanò. Rimasi male. Che sfortuna! Avevo trovato l’unico incapace di comunicare. Corsi allora incontro ad un altro e gli chiesi quanto si sentiva felice… mi guardò, senza sorridere (mi colpirono, di nuovo, gli occhi spenti!) e non mi rispose, poi si allontanò. Ero perplesso, allora andai da un altro e poi un altro ancora e poi ancora… nessuno di loro mi sorrise, tutti avevano gli occhi spenti, specchio di un animo spento, ma soprattutto nessuno di loro parlò con me… nessuno di loro riuscì a comunicare, nessuno di loro ebbe la capacità di provare emozioni!… Quella città forse non la conoscevo, ma ricordavo che quella strada che si apriva alla mia sinistra, per me, era importante… c’era qualcosa, in fondo a quella strada, che mi attirava, che mi struggeva, mi dava un groppo alla gola. Cominciai a correre con la paura di scoprire qualcosa di orribile, correvo e, nell’anima, si contrastavano sentimenti di rabbia e dolore. Correvo… correvo… finchè giunto in fondo alla strada l’ho visto, con la sua entrata austera, la bacheca esterna per i manifesti, uno sdrucito tappeto rosso sui tre gradini… l’ho visto e ho provato a spingere la porta, niente da fare! Allora ho capito tutto: in quella straordinaria, luccicante, tecnologica, organizzata città… avevano chiuso i Teatri!

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