Da antico “semaforo” a moderno museo

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di Michele Massa

La torre di Cetara è una delle più suggestive, di quelle presenti lungo la costiera Amalfitana, ed è un vero e proprio “fiore all’occhiello” della cittadina cetarese, anche grazie alla sua storia ed al suo utilizzo attuale.

L’antica struttura ha origini angioine: la sua datazione risale al 1300 circa. In questo periodo era adibita a semplice torre “semaforica”; ovvero era utilizzata per avvertire la popolazione delle incursioni che arrivavano dal mare, unica facile via di accesso all’antico borgo marinaro. All’epoca Angioina successe il periodo vicereale nel quale la torre fu impiegata come una vera e propria torre difensiva.

L’originale struttura cilindrica venne inglobata in una nuova struttura cinquecentesca. Si innalzò un’altra sezione (ed una terza presente nei quadri del 1700) e si irrobustì l’impianto. Tutto ciò per contenere gli attacchi nemici. L’ordine dei lavori venne dato dalla Regia Corte di Napoli per volontà del viceré Don Pedro de Toledo e l’inizio degli stessi risulta attestato da un atto, datato 25 giugno 1567, rogato dal notaio Nicola Francesco De Juliis. I

lavori vennero affidati al mastro fabbricatore cavese Camillo Casaburi. La torre si presenta con struttura tronco-piramidale forma utile al posizionamento dei cannoni su tutti e quattro i lati per una difesa della città a 360°. Era fornita di una colubrina (cannone a mano), lancia pietre e, nel coronamento superiore, presentava (e presenta) delle caditoie (o feritoie) nelle quali veniva versato del liquido bollente nel momento dell’assalto.

Nel 1646 la torre era dotata di cinque smerigli di ferro, due masci e cinque pezzi di bronzo (tre falconetti e due mezzi sagri), più di cento palle di ferro o piombo e otto rotoli di polvere. Unico accesso ad essa era un ponte levatoio posizionato ad ovest della struttura che veniva alzato per rendere la torre inespugnabile. Nell’800 passò in mani private e tale è restata per circa 200 anni fino a quando, il comune di Cetara, alla fine degli anni ’90 (del XX secolo), la acquistò e la rese di dominio pubblico.

Successivamente è stata restaurata ed è stato realizzato al suo interno un museo che vede esposte tantissime opere ceramiche e pittoriche; museo voluto fortemente anche dall’artista contemporaneo cetarese Ugo Marano. Storia davvero incantevole e suggestiva per una torre che è passata da antica struttura semaforica a torre di difesa, ad abitazione privata e infine a museo storico civile in circa 700 anni.

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