Fabiani, quale futuro in chiave play-off? Cinque anni in B tra top e flop

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Strakosha? Lazio, pensaci tu. Rosina nel dimenticatoio. Perché i migliori vanno a Roma?

di Matteo Maiorano – Due promozioni dalla C alla B, in mezzo la tempesta. In pochi a Salerno possono vantare il palmarès del direttore sportivo granata Angelo Fabiani, capace di vincere con due società diverse (a capo dell’allora Salernitana Calcio c’era Antonio Lombardi) altrettanti campionati di terza serie. Eppure, a Fabiani negli ultimi anni sono state contestate dalla piazza diverse scelte – molte delle quali di natura tecnica – che non sono riuscite a produrre nell’ultimo quadriennio il definitivo salto di qualità a rose composte da tanti interrogativi e poche certezze. La sinergia con la Lazio, al centro di discussioni di carattere Federale (i granata possono tranquillamente ambire al salto di categoria, dopodiché la società dovrà però cedere le quote del co-patron Lotito in trenta giorni) ha permesso negli anni di mettere le mani su tanti giocatori del vivaio biancoceleste che, con alterne fortune, hanno indossato la casacca granata. Strakosha è con ogni probabilità il caso più emblematico: arrivato all’ombra dell’Arechi, non è mai riuscito ad esprimere a pieno il suo potenziale; a Roma si è invece guadagnato la palma di meno battuto dell’intera serie A. Arrivato nel 2015 e rubricato come “colpo del centrocampo”, Daniele Sciaudone – prelevato dal Catania per 350mila euro – lasciò Salerno in sei mesi, per approdare in Liguria, sponda Spezia. L’anno successivo Fabiani costruì, per l’allora tecnico Sannino, un attacco stellare con Coda e Donnarumma: il primo fu poi ceduto ai sanniti per 1,7 milioni mentre il passaggio all’Empoli della punta oplontina avvenne a seguito del divorzio consensuale tra Donnarumma e la società granata, che l’anno precedente non fu ritenuto elemento imprescindibile per lo scacchiere tattico di Bollini. Arrivato a titolo gratuito dal Catania nell’estate del 2016, Alessandro Rosina fu subito etichettato come colpo per la categoria, salvo poi finire nel dimenticatoio sullo sfondo di un contratto da quasi 300mila euro annui. L’ex fantasista dello Zenit, difficile da piazzare per via della carta anagrafica e di uno stipendio da top club, ad agosto è finito fuori rosa e saluterà Salerno al termine della stagione. C’è poi la trattativa che ha visto al centro la cessione di Mattia Sprocati: l’esterno è passato dalla Salernitana alla Lazio per 3,25 milioni. Roma però è stato solo un punto di passaggio per l’ex granata, approdato definitivamente al Parma per 2,3 milioni. Nel 2018 l’affare a costo zero porta il nome di Alessandro Micai: il pipelet arrivò a Salerno a seguito del fallimento del Bari (i galletti ripartiranno dalla D con l’investimento della famiglia De Laurentiis, ndr). Nell’estate dello stesso anno Fabiani pescò in Inghilterra l’alfiere dell’attacco granata: Milan Djuric, arrivato dal Bristol City per 650mila euro, ha mantenuto inalterato il valore d’acquisto ma è divenuto fondamentale in fase realizzativa. Confermato nonostante lo scetticismo generale, ha trascinato a suon di gol e sacrifici la torcida granata. Lamin Jallow, giunto a Salerno dal Chievo, fu inizialmente tra i più convincenti del reparto avanzato, salvo poi lo strappo con la piazza nel match serale tra i granata e il Crotone. Al pari di Djuric mantiene inalterato il proprio valore sul mercato, complice la bassa età anagrafica. Il flop del 2018 fu però a centrocampo: Davide Di Gennaio, arrivato in prestito dalla Lazio, non riuscì mai ad esplodere con il cavalluccio sul petto. Tornò a Roma ed oggi è l’oggetto misterioso di una Juve Stabia che è riuscita a guadagnare un margine rassicurante sulla zona retrocessione. Nel gennaio del 2019 giunse a Salerno Emanuele Calaiò, uno dei bomber più prolifici della storia cadetta: otto mesi più tardi l’ex Napoli annunciò il ritiro senza praticamente mai aver inciso all’ombra dell’Arechi. Arrivati in pompa magna, Alessio Cerci e Thomas Heurtaux hanno faticato più del previsto per il rientro sul rettangolo verde dopo le parentesi ai turchi dell’Ankaragücü. L’ex Atletico Madrid ha dovuto lottare più del previsto per recuperare la forma: nelle ultime uscite prima dello stop sembrava essersi concretizzata la promessa di agosto, quel calciatore tanto decantato e atteso da Ventura. Sorte simile per Heurtaux, il quale tra un mese dovrà sedersi al tavolo con Fabiani per riflettere sull’eventualità del rinnovo. Va sottolineato però il grande gesto dell’ex Udinese, che ha rinunciato a due mensilità per via dello stop che lo ha tenuto ai box diversi mesi. Il vero colpo estivo risponde al nome di Fabio Maistro: arrivato da Roma attraverso l’affare tra i capitolini ed il Rieti, l’under 21 azzurro è promesso sposo di Inzaghi. Sorte simile sembra toccare a Emanuele Cicerelli: tornato a vestire il granata dopo le parentesi di Pordenone e Foggia, l’esterno a gennaio è stato al centro di un discusso passaggio in biancoceleste (girato poi nuovamente a Ventura). L’enfant prodige polacco Patryk Dziczek? In granata dopo l’acquisto del cartellino – da parte di Lotito – dal Piast Gliwice per 2,25 milioni di euro, farà ritorno a Roma dopo essersi consacrato in granata. Fabiani in questi anni è riuscito a fare affari soprattutto attraverso il canale romano, ma anche Catania e Rieti sono state piste battute dal direttore sportivo. Virtualmente archiviato il discorso salvezza, la Salernitana mira ai play-off per guadagnare, attraverso gli spareggi, l’ambita promozione. Il bilancio sulla stagione in corso resta sospeso: a seguito dei risultati degli scorsi anni a Fabiani il dovere e l’onore di far sognare la Salernitana, per scrollarsi i leciti malumori della piazza.

I COLPI

Micai a costo zero è stato un affare, così come l’arrivo di Djuric per poco più di mezzo milione dal Bristol City

I FLOP

Di Gennaro, arrivato in pompa magna dalla Lazio, non ha mai inciso. Rosina ha uno stipendio da top player ma è fuori rosa da settembre

GIOVANI

Maistro ha guadagnato la convocazione con la rappresentativa di Nicolato, ma è destinato a raggiungere Roma. Destino analogo per Cicerelli, consacratosi in granata nell’attuale stagione

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