Il Castello del Parco

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di Michele Massa

Sul vertice della collina del Parco di Nocera Inferiore, inglobato con il Palazzo Fienga, ritroviamo il Castello detto del Parco. Primo riscontro alla fortezza nocerina si ritrova nel Codex Diplomaticus Cavensis all’anno 984.

Nel corso dei secoli, il castello ha subito molteplici ampliamenti e modifiche, assimilando ogni volta le particolarità strutturali delle epoche che si susseguivano. La parte più antica del maniero è la porzione di abside che si trova alle spalle della torre normanno-sveva. In essa si possono osservare tracce di due affreschi; si pensa che l’affresco sottostante (una “zoccolatura” rossastra) sia di epoca longobarda mentre la parte sovrapposta di epoca desideriana.

Di non poco interesse sono le figure di tre santi, due dei quali distinguibili ed uno meno evidente. Si evincono Sant’Andrea e San Giovanni mentre, da studi specialistici e comparazioni con la facciata della chiesa di Sant’Angelo in Formis a Capua, il terzo santo risulterebbe essere San Pietro. Cuore della struttura odierna è la torre normanno-sveva caratterizzata da una base circolare (si presume di epoca ancora antecedente a quella dei longobardi) e un innalzamento di tipo svevo con la caratteristica forma pentagonale. Inizialmente la fortezza era circondata da tre cinta di mura (che partivano da valle) passate a quattro in epoca angioina.

Il re Carlo I d’Angiò, profondamente affezionato al posto, fece ampliare la struttura realizzando alcuni ambienti residenziali, dotò la fortezza di un castellano, un concierge (portiere di palazzo), di servienti e di un cappellano. Altra struttura del maniero è la Sala dei Giganti: un enorme salone costruito con pietra calcarea coperta, si presume, da un tetto a doppio spiovente. Adiacente a questa sala enorme (purtroppo oggi visibili solo le mura occidentali e orientali con presenza di bifore e grandi finestre) si trova una diramazione di altri ambienti probabilmente di utilizzo residenziale data la presenza di camini interni.

Altra struttura è la Cavalleria Reale, situata ad un livello inferiore e costituita da un grande ambiente diviso in campate e coperto da ampie volte a botte, oggi non più visitabile. Stupenda la zona del Belvedere dove si possono ammirare i resti di una Voliera formata da tre archi a sesto acuto. Nella sua storia il castello ha ricevuto tantissime visite di illustri tra cui Giovanni Boccaccio (al tempo dal gran siniscalco Niccolò Acciaiuoli) il quale sembra rimase deluso dal trattamento ricevuto. Nel 1902 la famiglia Fienga, imprenditori di origini scafatesi, acquisirono prima la parte bassa ai piedi del maniero (coltivazioni di oliveti) e poi tutto il complesso. Ai Fienga si deve anche la costruzione del palazzo moderno a pianta rettangolare innalzato sui resti dell’antico castello.

Nel 1971, il comune di Nocera Inferiore è entrato in possesso dell’intera area, oggi visitabile su prenotazione.

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