Il sodalizio ripartì dall’«usato sicuro» Martusciello

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di Matteo Maiorano
La sconfitta contro i canarini produsse uno scossone in casa biancoverde. Seppur la promozione non fosse in cima agli obiettivi a breve termine per la società costiera, l’eco della netta sconfitta contro la Scafatese generò importanti novità nello staff di patron Martino: «Il 3-0 con cui i gialloblu furono promossi in quarta serie a nostro discapito fu davvero una brutta batosta. La doppia promozione sotto la mia presidenza fu un sogno accarezzato per un’intera stagione. Era necessario ricomporre i cocci e ripartire più forti di prima».

La guida tecnica tornò a Martusciello: «Decidemmo di richiamare il precedente tecnico, con il quale avevamo fatto bene fino a quell’anno. Era un momento cruciale: dovevamo decidere se fare il definitivo salto di qualità o replicare un campionato sulla falsariga del precedente, ovvero puntare ad essere la sorpresa del torneo senza però fare interventi ingenti sul mercato».

Diverse le cessioni in casa biancoverde: «Lasciarono il club 4 calciatori: un portiere, un difensore e due centrocampisti. Tra gli acquisti vi furono diversi over, con i quali tentammo la nuova scalata alla vittoria finale». Intanto il settore giovanile continuava a regalare grandi soddisfazioni: «Dopo Della Monica, altri enfants prodige lasciarono il campetto di Marina per giungere verso i prestigiosi palcoscenici settentrionali. Nel 1980 Giuseppe Galderisi e Marco Pecoraro passarono rispettivamente alla Juventus e all’Inter. La Vecchia Signora era la più attiva dalle nostre parti». I ragazzi di mister Nicola Gregorio, come ama sottolineare Peppe Martino, «giocavano per il solo amore dello sport, semplice e puro. All’epoca prendevano un rimborso spese esiguo che copriva i costi inerenti al trasporto e al vitto, mentre agli atleti della prima squadra andavano 30.000 lire settimanali». 

(7. continua)

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