Riabilitazione, interrogazione di Tommasetti (Lega)

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Raffaele Sica – Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, attraverso un’interrogazione al Consiglio regionale, richiede un’esecuzione istantanea della proposta popolare di Legge Regionale a favore delle persone con disabilità neurologiche.

“Lo scorso 10 gennaio è stata depositata agli uffici della Regione una proposta di legge popolare che ha per obiettivo la tutela del diritto fondamentale alla cura per persone con gravi disabilità neurologiche, psichiche e sensoriali congenite (molto spesso bambini) per le quali queste cure sovente sono determinanti per la loro stessa vita. Hanno firmato la proposta 12mila cittadini” – ha dichiarato Tommasetti – “Eppure l’Asl ha deciso di cambiare le regole con cui determinare il personale dei centri di riabilitazione, adottando il Decreto n. 154 del 29.12.2014, ignorando i bisogni dei malati psichici gravi”. Il provvedimento, infatti, conserva il livello cardine (base) e solo i due livelli di prestazioni per i pazienti disabili fisici, ossia medio e alto, in cui non ci sono gli educatori e gli Ota vengono ridotti del 60%.

Tommasetti lancia dunque l’allarme: “Sarebbe imposto alle strutture che curano malati psichici il medesimo personale previsto per le strutture che curano i malati fisici. Aggiungiamo che l’Asl avrebbe intenzione di dequalificare i centri di riabilitazione in cui medici, educatori, terapisti, psicologi, si fanno carico di malati con patologie complesse e totalmente invalidanti. Si assisterebbe allo spostamento in Rsa di pazienti da destinare ad altre strutture, con la conseguente diminuzione dell’assistenza di oltre il 50% e con ricadute pesantissime per i malati e per il personale dovute alla riduzione e dequalificazione degli organici”.

Il consigliere regionale si domanda infine “se siano garantiti livelli di assistenza congrui ed adeguati, e se vi sia il rischio che i malati vengano trasferiti in Rsa, strutture non adatte alle cure di cui necessitano. Vorremmo inoltre conoscere i motivi che rallentano l’attuazione della proposta popolare di Legge Regionale e il destino di decine di educatori che potrebbero perdere il posto”.

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