Salernitana, invertire il trend con le grandi. I play-off passano dai gol di Djuric

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di Matteo Maiorano – Un’arzilla 101enne con l’anima da adolescente. La Salernitana ha festeggiato il compleanno in un clima estremamente sobrio e pacato, in attesa dei botti di fine stagione, che potrebbero coincidere con la risalita nel massimo campionato a ventuno anni di distanza. Sulla panchina granata, in un clima anestetizzato dalla furia del virus distruttore, Gian Piero Ventura: l’ex ct è sembrato immune a critiche in questi mesi all’ombra dell’Arechi, frutto di un lavoro minuzioso ma silenzioso, fianco a fianco con i tesserati che hanno fin da subito compreso le potenzialità di un veterano del calcio italiano.

Il tecnico a Chiavari taglierà il traguardo delle trenta panchine stagionali in granata, risultato che di per sé non aggiunge allori alla lunga carriera del mister genovese, ma inquadrato nella lunga gestione Salernitana targata Lotito-Mezzaroma rappresenta un record tutt’altro che trascurabile. Anche Perrone, Colantuono, Menichini, Bollini e Gregucci sono riusciti a collezionare un discreto gettone di presenze all’ombra dell’Arechi, ma mai in un vero e proprio progetto a medio e lungo termine, almeno stando ai risultati raggiunti. Perrone e Menichini, se si esclude l’annata della D del tecnico aquilano, sono subentrati rispettivamente due e tre volte nell’arco della loro esperienza in granata. Bollini, arrivato in luogo di Sannino, è stato poi sostituito con Colantuono l’anno successivo, mentre l’ex Atalanta ha passato le chiavi della panchina a Gregucci nel dicembre del 2018.

Ventura ha avuto il pregio di mettere ordine nel caos di una Salernitana che si ritrovava pedissequamente a ripartire da zero. La classifica non c’entra nulla: in ognuno dei lunghi campionati, soprattutto cadetti e perfino quando si è vinto, la squadra non ha mai dato l’impressione di avere un affiatamento e una stabilità che hanno fatto le fortune, negli anni, di Benevento, Frosinone, Crotone, Cittadella, Verona, Parma, Brescia ed Empoli. Ventura ha già ricevuto la riconferma dalla società per la prossima stagione (un unicum nella gestione Lotito-Mezzaroma) e tra i suoi pregi c’è l’aver esaltato atleti semisconosciuti come Maistro e Gondo, aver dato fiducia dopo anni di prestiti a Cicerelli e l’aver rilanciato Jaroszyński e Kiyine, vecchie conoscenza del tecnico nella breve parentesi al Chievo.

La valorizzazione degli acquisti viaggia su due rette parallele: sono scommesse vinte quella di Dziczek, Karo e Lombardi, discorso dissimile per Firenze, toccata e fuga in granata, Giannetti ed Heurtaux. Naturale che Ventura non possa incidere nella condizione atletica di calciatori estremamente fragili, ma sulle scelte di mercato ha influito il fiuto del tecnico che confidava nelle prestazioni dei calciatori citati. Meriti sportivi e aziendali di un tecnico navigato, che ha compiuto evidenti passi in avanti rispetto alle precedenti gestioni tecniche.

Alcune perplessità non hanno però abbandonato la Salernitana, a partire dalla forma fisica di alcuni calciatori: Ventura sembra non aver mai realmente risolto il rebus Cerci, scomparso dai radar granata per mesi e tornato in forma appena prima della sosta (bene con il Crotone, male a Perugia), deludente contro il Pisa. Non è l’ora dei verdetti, in questa fase della stagione proprio l’ex Toro può fare la differenza, ma il bilancio di Cerci in granata è ad oggi negativo.

Ventura ha valorizzato elementi come Maistro e Gondo, a suon di prestazioni convincenti diventati perni importanti nello scacchiere tattico del maestro ligure. Djuric, per la prima volta in carriera, è andato in doppia cifra

Neanche il borsino contro le prime della classe arride all’ex ct: brilla il pari meritato al Vigorito contro il Benevento, ma se la prospettiva con cui leggere i risultati è quella della grande squadra, sono due punti persi. E all’andata i Sanniti hanno fatto la voce grossa all’Arechi. Non è andata meglio con il Frosinone, con cui la Salernitana ha racimolato solo un punto in due partite. La casella resta a zero anche nelle ultime partite disputate contro Spezia, Chievo e Cittadella, mentre l’unico successo con una big è arrivato contro il Crotone nella rocambolesca rimonta firmata da Gondo.

Al Comunale Ventura può riprendere la marcia play-off: la squadra deve invertire il trend esterno (anche se parlare di fattore campo, in questo momento storico, è relativo) ed ha tutte le carte in regola per giocarsi le proprie chance promozione. A prescindere da una riconferma assolutamente meritata da Ventura, la Salernitana ha ancora un campionato da potersi legittimamente giocare. Alla fine anche un’arzilla 101enne ha il diritto di sognare.

Pochi punti contro le big del torneo: Crotone, Spezia, Pordenone ed Empoli saranno sfide fondamentali per capire, in chiave play-off, che spazio potrà ritagliarsi la Salernitana ad agosto

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