Testo e corpo, a spasso nel teatro

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di Luana Izzo*

Oggi parleremo di formazione in ambito teatrale confrontandoci con la professoressa Emanuela Bufacchi, professore associato di Letteratura italiana con una esperienza decennale di insegnamento in laboratori universitari di scrittura e docente del Master di I livello in Formazione e management teatrale in ambito scolastico ed extrascolastico dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Si sente spesso parlare di laboratori teatrali ma pochi sono i formatori davvero esperti in grado di gestirli, cosa offre questo percorso di studi…
«Il Master si pone l’obiettivo di formare un professionista con competenze specialistiche nella progettazione formativa e nell’intervento educativo nel campo delle attività teatrali, che sia in grado di progettare, organizzare e coordinare laboratori teatrali in ambito scolastico ed extrascolastico, favorendo, secondo le indicazioni della pedagogia contemporanea e l’attuale legislazione scolastica, l’acquisizione di competenze didattiche “alternative”, rispetto a quelle appartenenti all’insegnamento cosiddetto tradizionale, in una visione integrata e intercultural»e.

Quali sono le competenze che i partecipanti vanno ad acquisire?
«Il Master intende far acquisire agli allievi elevate competenze per la realizzazione, il coordinamento e la supervisione di laboratori teatrali per ragazzi, anche in ambienti interculturali, con particolare attenzione all’integrazione di soggetti disabili; una parte delle lezioni è infatti dedicata all’apprendimento delle peculiarità del teatro integrato e all’acquisizione degli strumenti necessari per la gestione di laboratori teatrali in cui le differenze possano convivere produttivamente. Tra i docenti, e membro del comitato scientifico, è presente anche Roberto Gandini regista del Teatro di Roma e direttore artistico dal 1995 del prestigioso Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli».

Quali sono le caratteristiche del percorso di studi e quali i suoi elementi essenziali?
«Il corso, ideato come una vera e propria esperienza laboratoriale, mira a stimolare la capacità espressiva e la creatività individuale sia nella elaborazione testuale che scenica, anche attraverso l’interpretazione di testi letterari e delle loro potenzialità comunicative. La formazione si sviluppa intorno a due elementi essenziali: il testo e il corpo».

Testo e corpo, concretamente quali sono le attività che svolgono i corsisti?
«Una parte del corso, tenuta da me, è dedicata allo studio e all’interpretazione di una scelta di testi della tradizione teatrale nazionale mirante al lavoro di scrittura drammaturgica. Gli allievi sono infatti guidati alla stesura di sinossi individuali e di un canovaccio collettivo che costituirà la base su cui si svilupperanno le improvvisazioni sceniche e la performance conclusiva del laboratorio. Parallelamente gli allievi, sotto la guida rigorosa di Dora De Maio, attrice performer e direttore artistico della Compagnia “Ludovica Rambelli Teatro” in residenza permanente al Complesso Monumentale Donnaregina di Napoli, sono allenati fisicamente attraverso un training preparatorio per predisporre il corpo a un lavoro in cui ritmo del gesto e ritmo della parola possano coincidere».

Un percorso di studi ricco di iniziative a conclusione del quale il gruppo laboratoriale sperimenterà le competenze acquisite esibendosi in una performance pubblica che si terrà a maggio nei luoghi più suggestivi della cittadella universitaria del Suor Orsola

Testo e corpo, a spasso nel teatro

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