Tributi comunali, D’Alessio: “I Comuni richiedano prima il pagamento e applichino la sanzione soltanto successivamente”. Badia di Cava e Duomo di Salerno: “Vigileremo sulle attività previste”. Autonomia differenziata: “Si chiarisca bene quali risorse siano stanziate, altrimenti andremo in mare aperto”. Decreto Flussi: “Troppe irregolarità sul portale Ali”
“Question time consente risposte dirette, immediate e tempestive rispetto alle interrogazioni a risposta scritta”
Differire la riscossione delle sanzioni nella misura del 30% sui tributi comunali, in un’ottica di favor per il contribuente: è l’ultima proposta presentata al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti da parte del deputato salernitano di Azione Antonio D’Alessio. Autonomia differenziata, gestione dell’immigrazione attraverso il decreto flussi, salario minimo: questi alcuni dei temi cardine su cui sia incentrato, nelle ultime settimane, il dibattito parlamentare: il parlamentare che rappresenta il nostro territorio nell’ambito del partito guidato a livello nazionale da Carlo Calenda ritiene sia necessario su tutti questi fronti un cambio di passo da parte della maggioranza che sostiene l’esecutivo Meloni. Lo strumento del question time è stato, in tutti i casi, preferito rispetto a quello dell’interrogazione a risposta scritta, per via della sua capacità di conferire risposte certe, efficaci e tempestive.
Onorevole D’Alessio, l’autonomia differenziata, particolarmente avversata dalle opposizioni, si approssima ad essere realtà: da più parti si è ricordata la necessità di giungere al finanziamento dei Lep prima di giungere alla formulazione ed alla stipula degli accordi tra lo Stato e le Regioni.
“Abbiamo più volte sottolineato come il finanziamento dei Lep sia un passaggio necessario affinché si possa procedere alla stipula delle intese tra Stato e singole Regioni per la realizzazione della loro autonomia differenziata. Oggi ho chiesto al ministro Calderoli quante risorse saranno stanziate nella prossima legge di bilancio per un adeguato finanziamento dei Lep ma è evidente che c’è una grande approssimazione: prima di dare accelerazione all’autonomia differenziata, infatti, è necessario chiarire molti aspetti su una legge che creerà sperequazioni, disuguaglianze e disparità di trattamento, ma anche problemi e difficoltà ai cittadini e agli imprenditori, non solo a quelli del Sud. Con questo provvedimento si è colto un obiettivo politico elettorale frutto di un accordo tra i partiti dell’attuale maggioranza e non di una ricerca attenta delle esigenze dei cittadini: Confindustria, Bankitalia, i costituzionalisti, la Conferenza episcopale italiana hanno gridato all’allarme sotto il profilo delle ricadute di questa legge. Si chiarisca bene, quindi, quante risorse saranno stanziate per un adeguato finanziamento, altrimenti andiamo a mare aperto”.
Nel mese scorso ha presentato anche un Question Time alla Camera sulla situazione – prospettica – dei lavori al Duomo di Salerno ed alla Badia di Cava de’Tirreni.
“È positivo che il Ministro per i Beni culturali abbia dimostrato attenzione sull’avanzamento dei lavori nei confronti del Duomo di Salerno e della Badia di Cava de’ Tirreni. Come Azione, verificheremo con il tempo se le parole saranno tradotte in fatti: lo diciamo con determinazione, perché questi interventi sono attesi da tempo nei confronti di due luoghi di altissimo valore storico e artistico per l’intera comunità salernitana, cavese e per tutta la provincia di Salerno: valorizzare questi siti è una questione di civiltà, cultura e turismo. Continueremo, quindi, a vigilare sull’effettiva realizzazione delle attività previste”.
Altro tema al centro del dibattito è quello del salario minimo.
“Il Governo deve dare una risposta puntuale su questo tema: c’è una direttiva europea che impone una riflessione su quale sia la soglia di salario sotto cui nessuna persona dovrebbe lavorare. E c’è una proposta di legge con le deleghe al Governo in materia, approvata dalla Camera, il cui iter, a distanza di sei mesi, non è ancora iniziato al Senato. Sul salario minimo Azione ha formulato proposte responsabili e costruttive: i nove euro sotto la soglia dei quali non c’è una giusta retribuzione non sono gli undici o i dodici che alcune forze politiche avevano proposto, costruendo un muro rispetto a un’ipotesi di confronto. Avevamo anche proposto una valutazione periodica (evitando rivalutazioni automatiche) sull’aumento del salario minimo per non intimorire gli imprenditori che dovrebbero anche beneficiare di contributi per l’adeguamento dei salari nella prima fase. Riteniamo che la problematica non sia più rinviabile e vada affrontata a 360 gradi: è il momento di rimboccarsi le maniche e incidere sul tema del salario minimo per dare sicurezze e dignità a tutti i lavoratori. Ce lo ha chiesto l’Europa e ce lo chiedono le famiglie italiane”.
Un question time da lei presentato di recente riguarda anche il Decreto Flussi, che a suo parere non è riuscito nel suo intento di regolamentare il fenomeno migratorio.
“Un Governo che ha fatto della lotta all’immigrazione la propria campagna elettorale dovrebbe rendersi conto quanto il ‘decreto flussi’, che disciplina la modalità per programmare annualmente le quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per ragioni di lavoro, non abbia portato i risultati sperati. Le irregolarità che si sono verificate sul ‘portale Ali’, a causa di un deficit della procedura telematica e della normativa lacunosa, sono tantissime. È sorprendente che il Ministro Piantedosi, oggi, minimizzi i disagi. Ricordo che la gravità del problema sta nella mancanza di un sistema di filtro che verifichi in modo preventivo la regolarità e l’effettiva esistenza del datore di lavoro che invia la richiesta, con la grave possibilità che associazioni criminali favoriscano l’ingresso apparentemente regolare di cittadini stranieri destinati a soggiornare illegalmente sul territorio italiano. È stato eliminato il vaglio delle direzioni provinciali del lavoro che verificavano chi avesse l’effettiva possibilità di assumere: oggi non ci sono filtri perchè Prefetture e Questure non riescono a fare le verifiche nei tempi imposti dalla legge. Il problema, quindi, è sottovalutato e ci aspettiamo un forte cambio di passo”.
Molti cittadini sono in difficoltà con il pagamento dei tributi comunali. Questione, quest’ultima, che ha il suo impatto anche su Salerno. Sotto questo profilo ha avanzato di recente una proposta per ridurre le difficoltà finanziarie dei contribuenti nell’adempiere al loro versamento.
“In questo momento i comuni sono obbligati, laddove ci siano somme da recuperare nei confronti dei cittadini, ad applicare il 30 per cento di sanzione che si aggiunge all’omesso pagamento. La nostra proposta – presentata su segnalazione del Comune di Battipaglia, particolarmente sensibile alla tematica – è che l’ente locale, prima di applicare automaticamente il 30 per cento, possa richiedere il pagamento e applicare la sanzione solo successivamente, laddove il contribuente non vada a saldare la somma non versata. Inoltre, per i Comuni questa procedura può essere sconveniente, perché non è detto che poi i cittadini riescano a pagare. Chiedendo invece solo la somma dovuta, diventa più facile recuperarla. E questo avvicinerebbe anche l’amministrazione ai cittadini, perché oggettivamente una maggiorazione del 30 per cento è davvero ingiustificata. Su questo tema, Azione si è mossa con un’interrogazione e poi, direttamente, al ministro Giancarlo Giorgetti durante il question time. La nostra proposta è quella di inserire una norma che valga per tutti, oppure, quantomeno, rimettere alla decisione dei comuni se applicare o meno la sanzione del 30 per cento”.
Sin dall’inizio del suo mandato parlamentare impiega in modo prevalente i question time rispetto alle interrogazioni a risposta scritta. Cosa la fa propendere per questo strumento?
“Utilizzo lo strumento del question time in modo più ricorrente rispetto ad altri, questo strumento rispetto all’interrogazione parlamentare è più efficace in quanto ci consente di avere, in diretta televisiva nazionale su Rai 3, risposte immediate su interrogativi che sono fondamentali relativamente ad alcune questioni di grande rilievo per il nostro Paese. Ciò a differenza delle interrogazioni circostanziate a risposta scritta, che sono smistate al Ministero competente, che in teoria sarebbe obbligato a dare una risposta. Ciò avviene spesso in tempi decisamente più lunghi”.