di Walter Di Munzio*
Povero Fontana, povera Lombardia. Ora c’è anche un’inchiesta sull’acquisto di vaccini antinfluenzali da parte di Regione Lombardia ad un prezzo superiore rispetto a quello di mercato. Dosi comprate a 14 euro, molto più del prezzo pagato da Veneto ed Emilia Romagna, dove variano da 5,22 a 5,77 euro a dose, a seconda dei bandi di gara.Il costo in farmacia per singola dose, nel resto del Paese, varia dai 10 ai 25 euro. L’ennesima vergogna infinita del governo della Lombardia, ma non solo, perché anche nelle altre regioni italiane, si avvertono pericolosi scricchiolii, che non depongono bene, in vista dell’arrivo degli ingenti fondi europei che avrebbero bisogno di amministratori onesti e responsabili. Fioriscono intanto i cluster di infezione anche nelle regioni del sud Italia, come in Campania, e non si riesce ad un anno dall’inizio della crisi pandemica ad effettuare in tempi accettabili i necessari tamponi in caso di rischio, persino nelle strutture deputate all’assistenza. Così come allarmano, e di molto, i dati sull’incremento dei casi che riguardano tutto il Paese, sul numero dei nuovi focolai di infezione che si attivano e sul numero di persone a rischio che riescono a ricevere un tampone o almeno un sierologico. Ma, per non farci mancare nulla, esce fuori dalla nuova inchiesta in Lombardia che Fontana e sodali, al governo in quella regione, hanno prima sbagliano ad indire i bandi di gara per poi acquistarli, in ritardo e in corsa. Sono riusciti ad aggiudicarsi solo un numero ridotto di dosi e ad un prezzo triplo di altre regioni, scoprendo infine che alcuni lotti degli stessi vaccini erano persino sprovvisti della certificazione di garanzia dell’Agenzia per la sicurezza del Farmaco. Lo scandalo dei vaccini si aggiunge all’annosa malagestione della pandemia, alle infinite polemiche con il Governo e con la stampa, allo scandalo dei camici acquistati dalla ditta Dama (di cui è socia la moglie del presidente Fontana), alle scomposte reazioni alle proteste ed alle tante denunce dei parenti delle migliaia di vittime delle RSA e delle case di riposo. Naturalmente non si parla mai di dimissioni o di accenni ad una qualche ammissione di responsabilità. A questi problemi si aggiungono le “belle pensate” dei negazionisti nostrani, da cui per ora cominciano timidamente a prendere le distanze persino i nostri imperturbabili Salvini e Meloni che li avevano sinora irresponsabilmente sostenuti. Qualche giorno fa un migliaio circa di no-mask, trampisti (sì perché anche da noi esistono fans di Trump, proprio come negli USA, ma sono sempre gli stessi militanti della destra estrema locale), negazionisti e umanità varia hanno manifestato perle vie di Roma urlando che l’epidemia non esiste, che è una storia inventata dai famigerati poteri forti, dal Governo italiano per difendere le loro famose poltrone. Nello specifico hanno urlato slogan contro quella che da tempo definiscono inspiegabilmente come Dittatura Sanitaria. Gli untori sono individuati nei cattivissimi cinesi, in Bill Gates, nella UE e persino nel Liberismo economica o, per concludere con la immancabile nota politica, contro la incapace sinistra al governo. Epidemia che sarebbe stata diffusa in Europa e nel mondo attraverso la famigerata rete 5G, notoriamente nelle mani del Governo cinese e sponsorizzata dagli europei e dalla maggior parte dei paesi civili. Una falsa narrazione, infantile e difensivista rispetto al vuoto di azione e di proposte serie e di cui non si riesce a capire quali potrebbero essere le motivazioni e le cause reali, se non istanze paranoiche o costruzioni persecutorie, fughe dalla realtà e cronica incapacità a collaborare seriamente di fronte ad un evento così grave e imprevisto. E allora di fronte alle manifestazioni negazioniste, ci viene prepotentemente in mente che potrebbe campeggiare uno striscione con la scritta “Welcome idiots”, proprio come nel film Amore e Guerra di Woody Allen.
*Psichiatra e Pubblicista