All’armistizio dell’otto settembre 1943, molti italiani pensarono che la guerra sarebbe stata soltanto un ricordo e mentre le forze armate nazionali si sfaldavano, i civili festeggiavano.
Purtroppo la provincia di Salerno, e in particolare la Valle di Cava de’ Tirreni, visse per settimane, vittime di una guerra che vedeva contrapposti tedeschi e anglo- americani. Il giorno nove, la Quinta Armata americana, sotto il comando del tenente generale Mark Wayne Clark, sbarcò a sud di Salerno con l’obiettivo di conquistare e occupare i territori italiani e quindi cercando di frantumare le forze armate germaniche.
L’operazione “Avalanche” dava occasione di sfruttare, da parte alleata, elementi fondamentali in ambito militare quale iniziativa, supremazia in mare e nell’aria ma inizialmente stava rischiando di fallire. La scelta di approdare sulla costa salernitana e risalire la penisola, stava portando gli alleati ad assumersi il grosso rischio di essere ricacciati indietro e quindi di ottenere un clamoroso e paradossale fallimento. Di fronte all’armata di Clark, i tedeschi in grossa inferiorità e inizialmente disorientati per mezzo del famoso proclama del Maresciallo Pietro Badoglio non rimase altra scelta di difendersi con ostinato valore.
L’ampia flotta anglo-americana proveniva da Orano in Algeria, Biserta in Tunisia e da Tripoli, Libia. L’area di sbarco comprese quasi tutto il golfo di Salerno estendendosi da Agropoli fino ad Amalfi. Il golfo fu diviso per competenza operativa proprio sulla linea del Sele con il X0 Corpo britannico a nord e il VI0 Corpo americano a Sud.
Partendo dalla parte settentrionale del golfo, i Rangers americani arrivarono a Maiori e risalirono verso il Valico di Chiunzi di Tramonti per poi scendere verso l’Agro Nocerino. A Vietri approdarono i Commandos Britannici che trovarono una feroce resistenza sulle alture confinanti tra cava e la località costiera. La 46ma Divisione inglese sbarcò a sud di Salerno dirigendosi una parte verso il Capoluogo e l’altra sulla zona picentina. Sulla spiaggia di Battipaglia, la 56maDivisione si divise in tre gruppi.
Il primo verso l’aeroporto, il secondo in direzione Battipaglia-Eboli mentre il terzo gruppo in direzione del Ponte Sele. Oltre il fiume principale, la 36ma Divisione americana si divise per raggiungere Altavilla, Albanella, Roccadaspide, zona dell’Alento e in fine Agropoli.
I tedeschi, comandati dal Feldmarschall Albert Kesselring e da Heinrich von Vietinghoff, nel frattempo si organizzarono e nei giorni successivi al giorno otto, si disposero a nord della provincia tra Cava, Vietri e Salerno con la Panzer-Division “Hermann Göring”. A sud la 15. Panzergrenadier-Division, mentre a seguire la 16. Panzer Division. Più a sud la 29. Pan-zergrenadier-Division chiudeva l’area di contrasto tra Persano e Altavilla sulla linea del fiume Calore.
Nel cielo, il dominio era nettamente a favore delle Forze aeree inglesi e statunitensi ma Luftwaffe, pur non riuscendo di arginare l’enorme blocco navale, ebbe dei risultati degni di nota grazie ai suoi bombardieri medi e cacciabombardieri. Sulla terraferma la determinazione dei soldati del Reich fu importante grazie ad una serie di mosse impressionanti, quale la risposta rapida, manovra lampo, attacco concentrico. I tedeschi, nonostante fossero consapevoli di avere un nemico con un’enorme potenziale bellico, diedero filo da torcere allineandosi e appostandosi su punti dominanti del lito- rale.
Di fronte al compito di sorvegliare una spiaggia lunga, il Generalmajor Rudolf Sieckenius scavò otto punti forti lungo la sua parte anteriore tra Salerno e Agropoli a sud, e formò quattro gruppi di battaglia mobili, ciascuno costituito da un battaglione di fanteria sostenuto da carri armati e artiglieria. Alla fine, dispose la sua artiglieria in alto, dove poteva guardare dall’alto verso il basso qualsiasi forza che colpiva la spiaggia. Le perdite germaniche furono notevoli ma von Vietinghoff ordinò un ultimo assalto il 16 settembre, con due battaglioni della 26a Di- visione Panzer, appena arrivata, che si collegava con la divisione Hermann Göring per colpire gli inglesi a Salerno. Verso sera dello stesso giorno, Kesselring emana l’ordine di ritirarsi sulla linea del Volturno e quindi iniziava un inseguimento tra le forze contrapposte fino al termine della guerra in Italia.
La ritirata tedesca fu lenta; tra le montagne di Vietri e quelle di Cava gli alleati dovettero ancora aspettare giorni a causa della determinazione della Wehrmacht. Nella città metelliana la gente ebbe maggiore tranquillità tra il 27 e il 28 settembre, venendo continuamente colpita a causa della conformazione del territorio che era favorevole ai germanici.
a cura di Cavastorie