Dalla Salernitana all’attentato delle Br Schiavone, il veterano della fotografia

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Antonio Schiavone, conosciuto con il nomignolo di Totonno, è nato a Salerno il 23 dicembre 1936. Salernitano verace, fin dalla giovane età ha coltivato la passione per la fotografia. Una passione che, a partire dal 1961, è diventata carriera: proprio in quell’anno, ha iniziato la sua collaborazione con un noto ed esperto fotografo salernitano, imparando così tutti i trucchi del mestiere.

Trascorsi gli anni, arriva una prima grande soddisfazione: la chiamata da parte della redazione de Il Mattino di Salerno. Quella di Schiavone, nelle sue vesti di giornalista e fotografo, è una presenza fissa allo stadio Vestuti, per raccontare le partite della Salernitana. Proprio in occasione di una di quelle sfide, il delicato derby con l’Avellino, si verifica un episodio che, inevitabilmente, segna il percorso di Antonio Schiavone: il fotografo è a bordo campo, alle spalle della porta avellinese difesa da Negrisolo. La Salernitana, quasi allo scadere, passa in vantaggio con la conseguente disperazione dell’estremo difensore irpino. Il fotografo salernitano prova a consolare il calciatore il quale, però, travisando le intenzioni di Schiavone, reagisce in malo modo, provocando una forte reazione nel professionista salernitano che colpisce, con la sua macchina fotografica, Negrisolo, uscito, poi, sanguinante dal campo e trasportato in ospedale. Un avvenimento che portò con sé la sospensione dall’incarico per Il Mattino, all’epoca diretto da Nicola Fruscione.

La carriera di Schiavone, però, prosegue: nel pomeriggio del 26 agosto 1982, Antonio sta avviandosi verso l’abitazione della madre, in via Parisi a Torrione. Prima uno sparo, poi tutti gli altri. Le urla, le sirene. Schiavone, armato della sua inseparabile macchina fotografica, dopo aver realizzato che qualcosa di drammatico sta accadendo a pochi metri da lui, si getta istintivamente per terra. Approfittando di un momento di silenzio, il fotografo si rialza e inizia a scattare incessantemente: le sue saranno le drammatiche immagini dell’agguato terroristico – firmato dalle Brigate Rosse – nel quale persero la vita gli agenti di polizia Antonio Bandiera e Mario De Marco e il caporale dell’esercito Antonio Palumbo. Scatti che hanno raccontato a tutta l’Italia quanto accaduto, in quell’afoso pomeriggio estivo, a Salerno.

Due anni più tardi, nel 1984, dopo aver vinto un concorso pubblico, ha iniziato a lavorare all’Inps, senza però tralasciare la sua attività fotografica. Dopo una collaborazione con il Corriere dello Sport e una con Peppe Pompamea, uno dei pionieri della radiofonia locale, Totonno Schiavone si dedica definitivamente al suo lavoro di impiegato, fino alla pensione.

Tonino Saviello

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